Ritrovamenti problematici: scambi milanesi con l’URSS del disgelo

Autori

  • Paola Teresa Rossetti

Abstract

Le relazioni musicali italo-russe sono un terreno di studio che ha preso piede soprattutto a partire dalla seconda metà del Novecento ed è in continua espansione. Questo articolo si propone di documentare alcuni dei problemi, ma anche delle opportunità insperate, che il cosiddetto periodo del “disgelo” nelle relazioni con l’ex Unione Sovietica apportò, nei primi anni Sessanta, alla ricerca da parte italiana delle fonti musicali disperse oltrecortina. Il punto di partenza è un’indagine condotta attorno a un dono inviato in quegli anni da Leningrado alla Biblioteca del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano. La ricerca si è allargata in più direzioni, rapportandosi necessariamente all’accordo culturale italo-sovietico del 1960, che diede vita a inedite forme di collaborazione fra le biblioteche musicali dei due Paesi. Esso rese possibile anche lo storico scambio di spettacoli fra il Teatro alla Scala e il Bol’šoj, argomento brevemente trattato nell’articolo e pertinente alle finalità dell’indagine: visibilità e disponibilità delle fonti musicali hanno, come è ovvio, molto a che fare con la ricezione di un repertorio. Nomi ricorrenti – fra i molti che emergono dal contesto esaminato – sono quelli di Catterino Cavos, Mihail Ivanovič Glinka, Giuseppe Verdi.

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Pubblicato

05/14/2021

Fascicolo

Sezione

Saggi