Melopiano, armonipiano, calderarpa: le invenzioni musicali di Luigi Caldera

Autori

  • Francesco Bigotti

Abstract

L’ingegnere piemontese Luigi Caldera, originario di Cuneo ed attivo a Torino nella seconda metà dell’Ottocento, fu visionario ideatore e realizzatore di sofisticati perfezionamenti tecnici applicati agli strumenti a tastiera. Le sue indagini furono soprattutto indirizzate a conferire al pianoforte la tanto vagheggiata continuità delle note e degli accordi, una sonorità “tenuta” che diede origine alla nascita ed all’affermazione di strumenti quali il Melopiano e l’Armonipiano, nonché ad associare alla tastiera le delicate sfumature timbriche dell’arpa, con sistemi a corde sia percosse (come nella splendida Calderarpa) che pizzicate (come nel Piano-Arpa Caldera). Presente e apprezzato coi suoi ritrovati nelle grandi Esposizioni Universali dell’epoca (Parigi, Vienna, Londra, Chicago…), fu titolare di numerosi brevetti, privative ed esclusive commerciali a livello internazionale, e ai suoi strumenti si interessarono musicisti del calibro di Rossini, Sgambati, Thalberg e Liszt (che dedicò all’Armonipiano di Caldera almeno un paio di composizioni note).

 

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Melopiano, Armonipiano, Calderarpa: Luigi Caldera’s Musico-Mechanical Inventions

Luigi Caldera, an engineer born in Cuneo, Piedmont, and active in Turin by the late 19th century, was a visionary inventor and manufacturer of sophisticated technical improvements for keyboard instruments. His research mostly aimed at giving the piano those much-desired long-held notes and chords; to this end, the melopiano and the armonipiano were created and widely appreciated. Also, he tried to integrate the harp’s subtle nuances onto the piano by means of either beaten-string (the wonderful calderarpa) or plucked-string (Caldera piano-harp) devices. He and his inventions were present and lauded at the Universal Exhibitions (Paris, Vienna, London, Chicago, etc.); he filed many patents and international franchising contracts. Musicians like Rossini, Sgambati, Thalberg, and Liszt (of whom at least two pieces for the armonipiano are known) developed an interest in his instruments.

 


Pubblicato

03/05/2015

Fascicolo

Sezione

Saggi