Francesco Pollini (1762-1846): aggiornamenti biografici e nuovi documenti
Abstract
Francesco Pollini è stata la figura centrale del pianismo italiano di primo Ottocento. Questo contributo intende portare all’attenzione nuove fonti che hanno delineato con maggiore precisione alcuni contorni della vita e dell’attività del compositore: documenti relativi ai suoi spostamenti in Europa, ai suoi matrimoni, alle varie fasi della sua formazione, alla sua attività di pianista e di compositore. La scoperta, in particolare, di alcune sue lettere indirizzate a Franz Sales Kandler (custodite presso la Österreichische Nationalbibliothek di Vienna) ha rivelato un’interessante attività musicale portata avanti a Milano dal contemporaneo operato di personaggi appartenenti alle più diverse sfere sociali, e tra cui l’apporto di Pollini emerge con sostanziale importanza (fra questi Karl Mozart, il Conte Cesare di Castelbarco, la famiglia Belgiojoso, e così via). Le lettere documentano l'attività dei salotti di Milano, impegnati anche in esecuzioni di musica corale sacra. Considerata la sua formazione viennese, l’importanza di Pollini, oltre che come centrale punto di riferimento nel panorama musicale milanese di primo Ottocento, si manifesta anche come ponte ideale tra la cultura di area austro-tedesca, dominante nel mondo tastieristico di quegli anni, ed una Milano che ne subiva fortemente l’influenza.
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Francesco Pollini (1762-1846): Biographical Update and New Documents.
Francesco Pollini was a key figure in early 19th-century Italian piano music. This essay draws attention on new sources that help focusing some aspects of his life and work—his travels through Europe, his marriages, the multiple steps of his instruction, his activity as a pianist and a composer. In particular, some recently found letters to Franz Sales Kandler (now at the Austrian National Library, Vienna) revealed the fascinating musical activity carried out in Milan with the help of people from sundry social milieus (Karl Mozart, Count Cesare Castelbarco, the Belgiojoso family, etc.), with Pollini’s contribution standing tall. Those letters also attest how people in Milan parlors were busy performing sacred choral music. Given Pollini’s Viennese training, he was a major reference figure in early 19th-century Milan music scene for bridging the Austro-German culture, then dominant in keyboard music, and the Milanese one, so deeply influenced by the former.
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