«Giovanna d’Arco» di Gaetano Rossi e Nicola Vaccaj: genesi e ricezione dell’opera, fonti testuali e musicali
Abstract
Il saggio offre un contributo alla valorizzazione di due figure significative del teatro musicale italiano del primo Ottocento, il compositore Nicola Vaccaj (Tolentino,1790- Pesaro, 1848) e il librettista Gaetano Rossi (Verona, 1774 – 1855) attraverso lo studio del melodramma romantico Giovanna D’Arco.
Grazie alla documentazione presente nella Biblioteca Filelfica di Tolentino (Mc), relativa agli anni 1826-28, si sono ricostruite le vicende legate alla stesura del libretto, alle rappresentazioni dell’opera – in special modo il primo allestimento al Teatro La Fenice di Venezia nel 1827 e la ripresa al S. Carlo di Napoli nel 1828 – e alla ricezione di pubblico e di critica.
Dalla corrispondenza tra Rossi e Vaccaj sono state ripercorse in modo dettagliato le fasi attraverso cui passa la composizione del libretto: dalla prima versione, ispirata alla tragedia francese Jeanne D’Arc a Rouen di C. J. Loeuillard d’Avrigny, e rifiutata dal compositore, alla seconda e definitiva, ispirata alla tragedia La Pulzella D’Orléans di F. Schiller. Le lettere contenenti i due scenari sono state interamente trascritte in Appendice.
La corrispondenza tra Nicola Vaccaj e l’amico veneziano Girolamo Viezzoli ha permesso di arricchire le notizie relative alla stesura del libretto e di ricostruire dettagliatamente le vicissitudini relative all’allestimento napoletano dell’opera del 1828.
Si sono poi esaminate le fonti musicali manoscritte e a stampa attualmente conservate: un autografo e due copie, sei estratti a stampa e due libretti. L’analisi e il confronto delle fonti musicali e dei libretti ha evidenziato come l’opera abbia subìto in occasione dell’allestimento napoletano del 1828 mutamenti sostanziali – taglio di intere scene, pesanti modifiche dell’organico vocale, inserimento del lieto fine – mutamenti non operati volontariamente dal compositore, ma imposti dall’impresario Barbaja e dalle regole del teatro San Carlo di Napoli.
La mancanza di fonti musicali dirette sulla terza e ultima rappresentazione di Giovanna d’Arco al Teatro Carolino di Palermo nel 1830, impedisce di operare un’analisi approfondita sulla natura dell’allestimento; dalle notizie fornite da una recensione, si può ipotizzare comunque che al Carolino sia stata proposta una versione dell’opera con elementi della prima e della seconda versione.
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«Giovanna d’Arco» by Gaetano Rossi and Nicola Vaccaj: origin and reception of the opera, sources of text and music
The paper offers a contribution to the standing of two significant figures in Italian music theatre of the early nineteenth century, the composer Nicola Vaccaj (Tolentino, 1790 – Pesaro, 1848) and the librettist Gaetano Rossi (Verona, 1774 – 1855), through the study of the romantic opera Giovanna d’Arco.
Thanks to documentation to be found in the Biblioteca Filelfica of Tolentino (Macerata) relative to the years 1826-28, it has been possible to reconstruct the events connected to the drafting of the libretto, to the performances of the opera – in particular, the first performance at Teatro La Fenice, Venice in 1827 and its revival at Teatro San Carlo, Naples in 1828 – and to its reception by public and critics.
From correspondence between Rossi and Vaccaj it is possible to retrace the various stages through which the composition of the libretto passed: from the first version – inspired by the French tragedy of C.J. Loeuillard d’Avrigny, Jeanne d’Arc à Rouen, which was refused by the composer – to the second and final version – inspired by the tragedy of F. Schiller, La pulzella d’Orléans. The letters containing the two scenarios are given in full in the Appendix.
The correspondence between Nicola Vaccaj and his Venetian friend Girolamo Viezzoli adds to the information available on the drafting of the libretto and reconstructs in detail the ups and downs relative to the Neapolitan production of the opera in 1828.
The musical sources so far available, both manuscript and printed, are then examined: an autograph and two copies, six printed excerpts and two librettos. Analysis and comparison of the musical sources and librettos evidences how the opera underwent substantial changes on the occasion of the Neapolitan production of 1828 – entire scenes cut, massive modifications to the vocal cast, introduction of the happy ending – changes imposed by the impresario Barbaja and by the regulations of the Teatro San Carlo, and unwillingly carried out by the composer.
The lack of direct musical sources on the third and last performance of Giovanna d’Arco at Palermo’s Teatro Carolino in 1830 debars an in-depth analysis of the nature of the production; it can however be assumed, from a review of the time, that the opera proposed at the Carolino contained elements from both first and second versions.
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