Evangelisti prima di Evangelisti: gli inediti (1952-57) nel suo archivio personale

Autori

  • Alessandro Mastropietro

Abstract

Della produzione compositiva di Franco Evangelisti (Roma, 1926-1980) è ad oggi nota, eseguita e analizzata solo quella nata dalla metà degli anni  '50 fino all’inizio del decennio successivo, con l’appendice di Campi integrati n. 2 (1979). Le ricerche svolte presso l’Archivio privato del compositore – in trasferimento presso la Fondazione I. Scelsi – hanno messo in luce un consistente corpus di inediti collocabili in un periodo di formazione (1952-57), ma non necessariamente di apprendistato: gli ultimi lavori del gruppo si sovrappongono a quelli ‘pubblicati’ dall’autore, trasferendovi in alcuni casi materiali, tecniche combinatorie, e perfino importandovi sostanza musicale già matura, sebbene non terminata. Il corpus, in parte segnalato ma finora mai studiato, presenta ulteriori motivi d’interesse: un percorso formativo che, partito da coordinate abituali alla scuola compositiva italiana del secondo dopoguerra, le si rivela insofferente (esso si proseguirà infatti in Germania); soprattutto, un sempre più chiaro orientarsi fuori della concezione musicale discorsiva, in favore di una fenomenologia pura del suono (con una parallela, crescente idiosincrasia per la voce intonante un testo poetico). Questo insieme, senza mutare radicalmente l’immagine della personalità compositiva dell’autore, risulta quindi determinante nel riconsiderare i modi e i caratteri dell’apparire di Evangelisti nell’orizzonte musicale post-bellico, e il suo approdo non-accademico alla neoavanguardia seriale. Del corpus, si fornisce un’ampia descrizione analitica sia delle fonti, sia delle peculiarità musicali, accanto a una disamina complessiva del suo status e di alcune problematiche filologiche o compositive a tale status collegate.

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Evangelisti before Evangelisti: unissued works (1952-57) in his archive

Today, Franco Evangelisti (Rome, 1926-1980) is known, and his music is performed and studied, only from the mid-1950s to the early 1960s, plus a lone addition—Campi integrati, No. 2 (1979). His papers, that are currently being transferred to the Isabella Scelsi Foundation, reveal a substantial body of unissued works, dating back to 1952-57—a formative, but not immature, period. Its final works overlap with those Evangelisti “published”, with occasional borrowing of musical material, combinatorial techniques, and even ripe, although unrefined, musical substance. This corpus had been so far partly described, but never studied, and looks interesting for many a reason. Evangelisti’s development started from the common musical reference points of the Italian post-war generation, then he grew intolerant to them and chose to continue his studies in Germany. In particular, he increasingly abandoned a discursive musical approach to favor pure sound phenomenology, while cultivating a growing idiosyncrasy for the voice delivering a poetical text. These papers do not radically alter such image of Evangelisti’s personality, but prompt us to reconsider his appearance on the musical scene and his non-academic way to join avant-garde serialism. An extensive analytical description of those sources and their peculiar musical traits is offered, together with a general discussion of their conditions and of related philological or compositional problems.

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Pubblicato

02/17/2018

Fascicolo

Sezione

Saggi