Alcune considerazioni sulla prima fortuna italiana del Matrimonio segreto (1793-1800)

Autori

  • Federico Gon

Abstract

Il matrimonio segreto di Giovanni Bertati e Domenico Cimarosa è, assieme ai capolavori del teatro mozartiano, l’unica opera del Settecento a non essere mai uscita completamente dal repertorio sin dalla prima rappresentazione (Vienna, Burgtheater, 7 febbraio 1792). Generazioni di compositori e letterati hanno scritto pagine di sincera ammirazione per questo lavoro, che godette di un’indubbia fortuna europea sin dai primissimi anni, potendo annoverare allestimenti in centri importanti (Parigi, Londra Lisbona, Madrid, Copenaghen) nonché immediate traduzioni in svariate lingue (francese, inglese, tedesco, spagnolo, danese, svedese e olandese).
Una particolarità di quest’opera è che, com’è noto, nel 1793 lo stesso Cimarosa ne curò una versione per il Teatro de’ Fiorentini di Napoli, rimaneggiando per l’occasione la partitura in alcuni punti, grazie anche a nuove porzioni di libretto appositamente scritte. Ciò comporta che vi siano due versioni sensibilmente differenti del Matrimonio segreto, facenti capo rispettivamente alla prima del 1792 ed alla ripresa napoletana del 1793.

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Pubblicato

09/18/2020

Fascicolo

Sezione

Saggi