A much copied canzona of Ercole Pasquini
Abstract
Although Ercole Pasquini did not publish any keyboard music, more than thirty pieces are attributed to him in various manuscripts. Concordances are rare, but for one of the canzonas (S.16/Kn.21) six copies are extant, and a seventh, now lost, was known to Torchi. Four of the copies are incomplete, but the entire piece was copied into ms.Naples 48 (ca.1600), ms. Chigi Q viii 206 (ca. 1600-1625), and ms. Naples 73 (ca.1670-1675). Since the errors in ms. Naples 48 and ms. Chigi never coincide, it would seem that these two manuscripts (the oldest sources) are not related, and that there was a split in the transmission. Evidently ms. Naples 73 and two of the incomplete copies are derived from ms. Chigi.The other two incomplete copies are closer to ms. Naples 48. Various features of the sources suggest that yet other copies were made, which are now lost, and that the closing bars may have been revised by the composer. The relationship between the sources is set out in a stemma.
Although Pasquini never visited Naples, two of the complete copies (mss. Naples 48 and Naples 73) are unquestionably Neapolitan. The most likely explanation of this Neapolitan interest in Pasquini is his protracted contact with Gesualdo and other Neapolitan composers in the 1590s, when Pasquini was working in Ferrara. The similarity of Ferrarese and Neapolitan taste is discussed, and the question raised whether ms.Trent, Museo Provinciale d'Arte, Biblioteca musicale L.K.J Feininger, P.F 236 (which contains the largest number of Pasquini attributions) might not also be of Neapolitan provenance.
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Un canzona di Ercole Pasquini molto copiata
Benché Ercole Pasquini non abbia mai pubblicato opere per tastiera, più di trenta composizioni gli sono attribuite in vari manoscritti. Le concordanze sono rare, ma per una delle canzoni (S.16/Kn.21) esistono sei copie, e una settima – ora perduta – era nota a Torchi. Quattro di queste copie sono incomplete, ma l’intera composizione fu copiata nei ms. Napoli 48(ca.1600), Chigi Q viii 206 (ca. 1600-1625), e Napoli 73 (ca.1670-1675). Poiché gli errori nel ms. Napoli 48 e nel ms. Chiginon coincidono mai, sembra che questi due manoscritti (le fonti più antiche) non siano in connessione l’uno con l’altro, e che ci sia stata una divisione nella trasmissione. Evidentemente il ms. Napoli 73 e due delle copie incomplete sono derivate dal ms. Chigi.Le altre due copie incomplete sono più vicine al ms. Napoli 48. Varie caratteristiche delle fonti portano a ipotizzare che furono realizzate ancora altre copie, oggi perdute, e che le battute conclusive possono essere state riviste dal compositore. I rapporti tra le fonti sono stati schematizzati in uno stemma.
Benché Pasquini non sia mai stato a Napoli, due delle copie complete (mss. Napoli 48 e Napoli 73) sono sicuramente napoletane. La più probabile spiegazione di questo interesse napoletano per Pasquini è il suo contatto con Gesualdo e altri compositori napoletani negli anni ’90 del Cinquecento, quando Pasquini lavorava a Ferrara. Nell’articolo viene discussa la somiglianza dei gusti ferraresi e napoletani e viene posta la questione se il ms.Trento, Museo Provinciale d'Arte, Biblioteca musicale L.K.J Feininger, P.F 236 (che contiene il maggior numero di attribuzioni a Pasquini) non potrebbe anch’esso essere di provenienza napoletana.
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