La fonte finora sconosciuta per Mozart di Paolina Leopardi

Autori

  • Lucia Navarrini

Abstract

Paolina Leopardi, sorella di Giacomo, ha lasciato uno scritto, Mozart, su cui si sono interrogati vari studiosi, in particolare riguardo all’individuazione delle fonti utilizzate per il libello, andato in stampa a Bologna come dono di nozze. La ricerca effettuata stabilisce che si tratta della traduzione di un lavoro (1834), dal medesimo titolo, dell’intellettuale François-Adolphe Loève-Veimars, conosciuto come il traduttore in francese delle opere di Hoffmann. Il dato interessante, rispetto alle ipotesi formulate, è che Paolina attinge ad un’unica fonte, traducendola quasi integralmente, ma non si tratta dell’unica versione in italiano perché ne esiste una precedente, edita lo stesso anno in cui compare l’originale, pubblicata a puntate sul periodico «L’Eco», mentre quella della Leopardi risale al 1837, pochi mesi dopo la morte del fratello. Si è così effettuata un’analisi comparatistica al fine di stabilire le varianti testuali, oltre a cercare di individuare quali siano i tagli della censura cui la contessa allude in una lettera alle sorelle Brighenti.

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Pubblicato

05/14/2021

Fascicolo

Sezione

Saggi