Musica e Spettacolo nel Diario napoletano di Carlo de Nicola (1798-1825)

Autori

  • Marina Marino

Abstract

La scoperta e la diffusione del Diario napoletano di De Nicola si deve a Giuseppe De Blasiis che nel 1906 curò la pubblicazione del manoscritto, conservato presso la Società di Storia Patria di Napoli, riuscendo anche ad individuarne la paternità. Da quel momento questa fonte è stata un validissimo supporto alle ricerche degli storici ed anche a quelle degli studiosi del teatro napoletano del periodo rivoluzionario, a cominciare da Benedetto Croce per arrivare ai più recenti. Nel 1963 l’editore Giordano di Milano ristampò il primo volume del Diario che ricopre il biennio 1798-1800 e solo nel 1999, in occasione delle celebrazioni del bicentenario della rivoluzione partenopea, vi fu una riedizione completa in tre volumi, per l’editore Luigi Regina di Napoli.

Il regesto di tutte le notizie su musica e spettacolo per il lungo arco di tempo del Diario, ben oltre quindi il solo anno rivoluzionario, serve a dare qualche nuova luce sulla presenza e l’attività napoletana di Paisiello e Rossini, sulle feste laiche e religiose, sui rapporti fra politica e teatro nel complesso avvicendamento del potere fra Borboni, repubblica giacobina, ritorno dei Borboni, decennio francese e successiva restaurazione. La visione di questi avvenimenti da parte dell’avvocato De Nicola è molto severa, ma è comunque una preziosa testimonianza che contribuisce a colmare le numerose lacune storiografiche del primo Ottocento offrendo anche nuovi spunti di ricerca.

 

 

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Music and theatre in the Diario napoletano of Carlo de Nicola (1798-1825)

Giuseppe De Blasio was responsible for the discovery and circulation of Carlo de Nicola’s Diario napoletano when, in 1906, he edited and published the manuscript preserved at the Società di Storia Patria in Naples, having successfully identified its authorship. From that moment, the Diario has been a highly valid source of information for research historians as well as for scholars studying the Neapolitan theatre of the revolutionary period, starting from Benedetto Croce and up to the most recent authors. In 1963, the publisher Giordano of Milan reprinted the first volume of the Diariocovering the two-year period 1798-1800, but not until 1999 was a complete re-edit in three volumes published by Luigi Regina of Naples to mark the bicentenary of the Parthenopean Revolution.

The overview of all the news items on musical and theatrical events in the lengthy span of time covered by the Diario (well over the single year of revolution) serves to throw new light on the presence and activity of Paisiello and Rossini in Naples, on secular and sacred festivities, on the relations between politics and theatre during the successive alternation of sovereignty between the Bourbon kingdom, Jacobin republic, first Bourbon restoration, decade of French domination and subsequent second Bourbon restoration. The vision of these events evoked by Avvocato De Nicola is pitiless, but all the same represents an invaluable testimony that has contributed to fill the numerous historiographical lacunae of the early nineteenth century and in addition offers new ideas for research.

Biografia autore

Marina Marino

Ha iniziato i suoi studi musicologici dal teatro musicale del primo Ottocento laureandosi presso l’Università di Napoli con una tesi su Stefano Pavesi. In seguito ha esteso i suoi interessi anche al secolo precedente – partecipazione ad una ricerca sull’Ezio di Niccolò Jommelli, un saggio sulla figura di Saverio Mattei, uno studio su una raccolta di leggi di argomento teatrale durante il regno borbonico conservata presso l’archivio di Stato di Palermo – per poi rivolgere la sua attenzione alla musica sacra fra Settecento e Novecento. In quest’ultimo ambito ha partecipato all’edizione critica dellaMessa a Rossini, ideata e organizzata da Giuseppe Verdi con la collaborazione di diversi compositori italiani, occupandosi dell’Agnus Deidi Lauro Rossi pubblicato dalla casa editrice Ricordi ed eseguito in prima assoluta mondiale l’11 settembre 1988 dalla Bachakademie di Stuttgart; di un altro esponente del tardo Ottocento, Giorgio Miceli, ha analizzato la Messa solenne; con Rosa Cafiero si è poi occupata della Cappella Palatina di Napoli durante l’800 con un saggio uscito per «Studi musicali» nel 1990 ed un altro, che completa quelle ricerche, nel 2009. In merito al 700, nel II volume dellaStoria della musica e dello spettacolo a Napoli delle edizioni Turchini, sarà presto pubblicato un suo saggio sulla musica sacra del 700 a Napoli. Per quanto riguarda infine il Novecento ha organizzato e curato gli atti del convegno internazionale di studi “Licinio Refice e la musica sacra del primo Novecento” svoltosi a Patrica nel settembre 2005.

É titolare della cattedra di storia della musica presso il Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento.

Pubblicato

10/09/2013

Fascicolo

Sezione

Saggi