Convegno internazionale di studi

Avellino, Conservatorio “Domenico Cimarosa”

24-26 novembre 2016

Dépliant

Locandina

Manifesto

Programma e resoconto

Giovedì 24 novembre, ore 15,00

Auditorium

Saluti 

  • Luca Cipriano, Presidente del Conservatorio di Avellino
  • Carmine Santaniello, Direttore del Conservatorio di Avellino
  • Francesco Cotticelli, Seconda Università degli Studi di Napoli
  • Marina Marino, Responsabile del Dipartimento del corso di studi in Discipline Storiche, Critiche e Analitiche della musica
  • Paologiovani Maione, Centro di musica antica “Pietà de’ Turchini”
  • Agostino Ziino, Istituto italiano per la storia della musica
  • Lucio Tufano, Società Italiana di Studi sul XVIII secolo
  • Antonio Caroccia, Società Italiana di Musicologia

 

ore 15,30, presiede Friedrich Lippmann

  • Anthony DelDonna, The Enlightenment and Comic Opera in Late Eighteenth-CenturyNaples
  • Lucio Tufano, La stagione 1781-1782 al Teatro dei Fiorentini di Napoli: meccanismi gestionali e occasioni creative
  • Francesco Cotticelli, Ragionando di fonti sul tardo Settecento napoletano

Discussione

Pausa caffé

 

presiede Agostino Ziino

  • Paola De Simone, Amore a dispetto e in gioco: fra eros e risus le tecniche del comico nei libretti di Giuseppe Palomba per i Teatri di Napoli
  • Antonio Caroccia, I manoscritti cimarosiani a San Pietro a Majella: vicende e inventari
  • Francesca Seller, La nuova organizzazione dell’opera buffa al Teatro de’ Fiorentini (1813)

Discussione

 

25 novembre, ore 9,30 

Sala Bruno Mazzotta

presiede Marta Columbro

  • Anna Scannapieco, Gare teatrali tra Commedia e Musica sulle scene veneziane di secondo Settecento
  • Giovanni Polin, «Questa farsa buffa a quattro voci ... è composta con recitativi in prosa et arie in musica». Tra prassi e sperimentazioni: note su storia, strutture e diffusione di spettacoli “misti” a Venezia al tramonto della Repubblica
  • Pervinca Rista, Il Conte Caramella di Goldoni/Galuppi: finestra sullo sviluppo del mezzo carattere

Discussione

Pausa caffè

 

presiede Francesco Cotticelli

  • Piermario Vescovo, Goldoni-Piccinni (sulla via di Parigi): La bella verità
  • Maurice Chales de Beaulieu, Composedbutneverstaged:Giambattista Casti’s and Antonio Salieri’s Dramma Eroicomico Cublai, Gran Kan de’ Tartari
  • Ingrid Schraffl, Gli anni del Nationaltheater di Vienna. Un’epoca buia per l'opera buffa italiana?

Discussione

 

ore 15,30, presiede Michele Calella

  • Claudio Toscani, «Ma quest’aria, cospetto! è assai noiosa; la musica a’ miei tempi era altra cosa»
  • Lorenzo Mattei, «con più lieti canti»: il coro nell’opera buffa
  • Anna Laura Bellina, Paisiello e la luna nuova

Discussione

Pausa caffé

 

presiede Paologiovanni Maione 

  • Daniel Brandenburg, Paisiello, Cimarosa e gli interpreti vocali
  • Friedrich Lippmann, Paisiello e Mozart: vicinanze e divergenze nelle loro opere buffe
  • Francesco Paolo Russo, Paisiello e l’Intermezzo romano

 

26 novembre, ore 9,30 

Sala Bruno Mazzotta

presiede Antonio Caroccia

  • Eleonora Di Cintio, «Ca vado e vengo ’a nu piezzo»: Astuzie sentimentali di Cimarosa da Pietroburgo a Napoli
  • John Rice, «Amore mio bellissimo»: Cimarosa’s «quartetto di nuova invenzione» for the Conti del Nord
  • Marta Columbro, La figura di Pulcinella nelle opere di Cimarosa

Discussione

Pausa caffè

 

presiede Marina Marino

  • Takashi Yamada, Giuseppe Benevento: un maestro affidato a Cimarosa
  • Paologiovanni Maione, Le stravaganze del conte: lo svelamento dell’ingranaggio comico

Gruppi di lavoro del Conservatorio “Domenico Cimarosa” coordinati da Antonio Caroccia e Maria Gabriella Della Sala (Rossella Gaglione, Giovanni Molinaro, Giovanni De Simone)

Discussione

 

Comitato scientifico: Antonio Caroccia - Francesco Cotticelli - Friedrich Lippmann - Paologiovanni Maione - Marina Marino - Agostino Ziino


Resoconto

Dal 24 al 26 novembre 2016, il Conservatorio “Domenico Cimarosa” di Avellino è stato splendida cornice di uno dei più interessanti convegni internazionali degli ultimi anni. Dedicato alla “Commedia e musica al tramonto dell’Ancien Régime: Cimarosa, Paisiello e i Maestri europei”, il prestigioso convegno ha vantato la partecipazione di illustri studiosi e giovani ricercatori, i quali, con le loro relazioni, hanno forniti nuovi pregevoli contributi alla ricerca e stimolanti occasioni di dibattito sull’argomento.

Dopo i saluti di rito, affidati a Carmine Santaniello (direttore del Conservatorio di Avellino), Alfonso Oliva (Assessore alla cultura del comune di Aversa), Francesco Cotticelli (Seconda Università degli Studi di Napoli – Dipartimento di Lettere e Beni culturali), Marina Marino (Responsabile del Dipartimento del corso di studi in Discipline Storiche, Critiche e Analitiche della Musica del Conservatorio di Avellino), Paologiovanni Maione (Centro di musica “Pietà dei turchini”), Agostino Ziino (Istituto italiano per la storia della musica), Lucio Tufano (Società italiana di Studi sul secolo XVIII), Antonio Caroccia (Società italiana di musicologia), si è aperta la prima sessione guidata dall’esperienza del professor Agostino Ziino; questa sessione ha visto l’alternarsi di relazioni differenti per argomenti trattati e ambiti esplorati: Antonio Caroccia si è occupato dell’universo straordinario dei manoscritti cimarosiani conservati nell’archivio della Biblioteca del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli, con particolare attenzione agli inventari; Lucio Tufano si è soffermato sulle occasioni creative e i meccanismi interni gestionali del Teatro dei Fiorentini di Napoli, relativamente alla stagione 1781-1782, a differenza di Francesca Seller, che pure si è occupata dello stesso scenario teatrale ma ha puntato l’accento sulla nuova organizzazione dell’opera buffa in epoca più tarda (l’anno 1813); Francesco Cotticelli ha, invece, ragionato, con metodo ed acume, sulle fonti tardo-settecentesche in ambiente napoletano; Paola De Simone ha chiuso la sessione dimostrando abilmente quanto, e come, l’eros e il risus potessero rientrare nelle tecniche drammaturgiche di produzione del comico, limitatamente ai libretti di Giuseppe Palomba per i teatri napoletani.

Il secondo giorno si è articolato in due sessioni: la sessione mattutina si è aperta con la partecipazione di Marta Columbro che ha presentato alcune relazioni eterogenee tra loro (per metodologia di ricerca ed approccio alle fonti) ma tutte molto ben equilibrate: l’intervento di Giovanni Polin che si è occupato dello scenario veneziano (al tramonto della Repubblica), presentando risultati sorprendenti sulla ricezione da parte del pubblico della diffusione delle sperimentazioni dell’epoca, è stato motivo di un interessante dibattito sulla plurivocità dell’aggettivo “misto” applicato al contenitore-spettacolo; una giovane e preparata Pervinca Rista ha chiuso la prima parte di questa sessione con una relazione sul “mezzo carattere” e sul suo sviluppo, analizzando, in tutte le sue sfaccettature, la figura stravagante del Conte Caramella di Goldoni/Galuppi; proprio Goldoni ha fatto da fil rouge della sessione seguente, che si è aperta con una relazione di Piermario Vescovo il quale ne ha analizzato il rapporto con Piccinni; successivamente si sono succeduti due interventi singolari: Maurice Chales de Beaulieu (che al contrario del titolo della relazione - scritto in inglese - ha conferito in italiano) ha offerto la sua personale ipotesi sui motivi per cui il dramma eroicomico di Casti/Salieri Cublai, Gran Kan de’ Tartari non sia mai stato rappresentato, mentre Ingrid Schraffl ha fatto luce su un’epoca buia per l’opera buffa italiana, quella degli anni del Nationaltheater di Vienna.

Nel pomeriggio la riflessione di Claudio Toscani ha preso le mosse da un distico cantato da Bartolo ne Il Barbiere di Siviglia: “quest’aria, cospetto, è assai noiosa; la musica a’ miei tempi era altra cosa”; uno spazio innovativo dedicato alla vocalità ha visto come illustri relatori-protagonisti Daniel Brandenburg (che si è occupato degli interpreti vocali in Cimarosa e Paisiello) e Lorenzo Mattei (che ha osservato il ruolo e l’evoluzione del coro nell’opera buffa). A chiudere il secondo giorno di convegno, con una sessione pomeridiana presieduta da Paologiovanni Maione, c’è stato un insieme di interventi di giovani studenti del Conservatorio-ospite abilmente coordinati dai professori Antonio Caroccia e Maria Gabriella Della Sala; in questa sede è stato presentato un arduo progetto di ricerca - ancora in corso – sulla catalogazione delle commedie cimarosiane; il gruppo di lavoro (del professor Caroccia) nell’ambito del corso di metodologia della ricerca (del secondo livello in Discipline storiche, critiche e analitiche della musica) si è presentato con una suddivisione interna, per la specializzazione dei ruoli e la specificità degli ambiti di competenza: Rossella Gaglione ed Eleonora Davide si sono occupate del reperimento delle informazioni preliminari delle schede di catalogazione – le quali hanno seguito, per lo schema formale, il catalogo di Paisiello ideato da Robinson e che pure da esso si sono distinte per l’aggiunta di un innovativo elenco testuale degli incipit delle commedie; le due studiose hanno mostrato le coordinate metodologiche del progetto e i risultati, raggiunti nella comparazione delle opere prese in esame, attraverso varie tabelle esplicative: una sulle occasioni di rappresentazione, un’altra sui teatri delle rappresentazioni, seguite poi da un elenco dettagliato dei personaggi cimarosiani con relativa tipologia vocale e distinzione tra farsa e commedia, e, per concludere, un grafico che, prendendo in esame il numero di collocazioni di manoscritti e copie staccate, ha stilato una classifica di gradimento delle commedie; sono state esposte anche le difficoltà incontrate, le aggiunte apportate alle notizie già esistenti, e le particolarità (tra cui gli autoimprestiti) rilevate in seguito ad un attento confronto delle opere prese in esame; Giovanni Molinaro e Giovanni De Simone, hanno, invece, analizzato il loro lavoro (compiuto di concerto con Pietro Sgueglia ed Antonio De Fazio) relativo alla trascrizione degli incipit musicali delle commedie cimarosiane, mostrando la metodologia impiegata e le scelte operate in tal senso, mentre Domenico Prebenna e Luca Sellitto si sono occupati della parte relativa ai commenti, con particolare attenzione alle rappresentazioni successive alla prima e con una tabella dedicata alle incisioni discografiche. Il secondo gruppo, (coordinato – questo – da Maria Gabriella Della Sala, all’interno del corso di Drammaturgia) costituito da Giovanni Molinaro, Giovanni De Simone e Rossella Gaglione, si è, invece, occupato dell’analisi drammaturgica delle commedie cimarosiane (una per ciascun membro): nel caso specifico Molinaro ha analizzato L’infedeltà fedele (su libretto di Giambattista Lorenzi, rappresentata nel 1779 in occasione dell’apertura del Real Teatro del Fondo di Separazione di Napoli), De Simone si è soffermato su Le stravaganze d’amore (su libretto di Pasquale Mililotti, rappresentata nel 1778 al Teatro de’ Fiorentini) mentre – a chiusura della sessione pomeridiana - Rossella Gaglione, dopo un’esposizione relativa alla metodologia di lavoro utilizzata (comprendente la riscrittura e la catalogazione del libretto, seguite poi dalla puntuale compilazione di una tabella inerente gli aspetti drammaturgici dell’opera), ha mostrato le particolarità della commedia presa in esame, e cioè L’apparenza inganna, ossia La villeggiatura (su libretto di Giambattista Lorenzi, rappresentata nella primavera del 1784 al Teatro de’ Fiorentini), mostrando alcune immagini tratte dal libretto relative ai punti fondamentali utili a metterne in luce caratteristiche innovative ed abili tecniche, sapientemente utilizzate dal librettista.

La sessione del terzo giorno è stata presieduta da Antonio Caroccia e Marina Marino ed ha visto – come i giorni precedenti - l’equilibrato succedersi di interventi da parte di personalità autorevoli di calibro internazionale e di giovani studiosi esperti del settore; il primo intervento è stato proprio quello di una giovanissima dottoranda, Eleonora Di Cintio, che si è occupata de Le astuzie femminili di Cimarosa ed ha analizzato il ballo del Finale II e le filiazioni con la musica russa. John Albert Rice ha compiuto una disamina articolata degli eventi musicali a cui hanno partecipato i Conti del Nord (il Gran duca Paul e la duchessa Maria Feodorovna) durante il loro tour in Italia (Gennaio-Maggio 1782), soffermandosi sulle composizioni di Cimarosa in generale (ed, in particolare, il quartetto “Amore mio bellissimo” de Il convito, Venezia 1781). Marta Columbro ha, poi, approfondito la presenza del personaggio di Pulcinella nelle opere del compositore aversano. La seconda parte della sessione ha dato spazio alla relazione di Takashi Yamada che ha indagato la figura di Giuseppe Benevento a cui è stata affidata la composizione di numerosi recitativi delle opere cimarosiane (circa il 96,7% di quelle scritte per Napoli). A conclusione, Paologiovanni Maione con la sua relazione puntuale e ricca di spunti di riflessione ha idealmente permesso al prestigioso parterre, intervenuto al convegno, di accedere nell’ingranaggio comico de Le stravaganze del conte (rappresentata al Teatro de’ Fiorentini nel 1772).

Aspettiamo con ansia gli Atti del Convegno, la cui pubblicazione è prevista per la fine del 2017, in cui, probabilmente, saranno inclusi anche gli interventi, senza dubbio stimolanti e di altrettanto alto livello, degli studiosi che per vari motivi non hanno potuto arricchire con la loro presenza questo prestigiosissimo appuntamento intellettuale. 

Rossella Gaglione