Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell’Università di Siena
Centro studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento

in collaborazione con:
Complesso Museale di Santa Maria della Scala
Istituto Superiore di Studi Musicali ‘Rinaldo Franci’
Accademia Musicale Chigiana

con il patrocinio di
Società Italiana di Musicologia

Siena, Complesso Museale di Santa Maria della Scala

17 ottobre 2016

Dépliant

Programma e resoconto

ore 10

Saluti istituzionali

  • Nicola Sani, Accademia Musicale Chigiana
  • Gabriella Piccinni, Uniersità di Siena
  • Daniele Pitteri, Complesso Museale di Santa Maria della Scala
  • Agostino Ziino, Centro studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento – Società Italiana di Musicologia
  • Luciano Tristaino, Istituto di Studi Superiori Musicali ‘Rinaldo Franci’ 

 

ore 10,15-11,45, Storie e luoghi di conservazione I, presiede Agostino Ziino

  • Maria Sofia Lannutti – Antonio Calvia, Le ballate polifoniche conservate presso l’Archivio di Stato di Siena: nuovo esame dei testi e delle musiche
  • Roberta Manetti, Una fonte musicale senese mancata: il Laudario di Santa Maria della Scala (briciole di tradizione indiretta)
  • Irene Tani, Poesia e musica nella Siena del Quattrocento attraverso le fonti letterarie

 

ore 12-13,30, Storie e luoghi di conservazione II, presiede Marzia Pieri

  • Sergio Balestracci, I fondi musicali dell’Opera del Duomo e della Biblioteca Comunale degli Instronati
  • Cesare Mancini – Stefano Jacoviello, “Oltre il passato”. Il patrimonio musicale chigiano fra conservazione e memoria
  • Stefano Moscadelli, Le carte di Fabrizio De André conservate presso l’Università degli Studi di Siena

 

ore 15-16,30, Storie e prassi, presiede Giulia Giovani

  • Stefano Mazzoni, Siena: una capitale dello spettacolo accademico del Cinque e Seicento
  • Colleen Reardon, Dalla villa al teatro pubblico: i Chigi e l’opera “romana” a Siena
  • Sara Mamone, Mattias de’ Medici mecenate e impresario

 

ore 16,45-17,45, Prospettive, presiede Agostino Ziino

  • Sergio Balestracci – Giulia Giovani, Presentazione del Fondo Balestracci dell’Università degli Studi di Siena
  • Stefano Campagnolo, Presentazione dell’edizione in facsimile del codice San Lorenzo 2211 (LIM, 2016)

Resoconto

Gli spazi del Complesso Museale di Santa Maria della Scala di Siena hanno ospitato, lunedì 17 ottobre 2016, un’intensa giornata di studi dedicata alla valorizzazione e alla divulgazione della tradizione musicale senese dal Medioevo al Settecento.

L’iniziativa è stata organizzata dal Dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali dell’Università degli studi di Siena e dal Centro Studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento di Certaldo, in collaborazione con il Comune di Siena, il Complesso Museale di Santa Maria della Scala, l’Istituto Superiore di studi musicali Rinaldo Franci, la Fondazione Accademia Musicale Chigiana, con il patrocinio della Società Italiana di Musicologia. I lavori sono stati aperti dal Dott. Daniele Pitteri, direttore del Complesso Museale di Santa Maria della Scala, dalla Prof.ssa Gabriella Piccinni, direttore del Dipartimento di Scienze Storiche e dei Beni Culturali dell'Università degli Studi di Siena, e dal Prof. Agostino Ziino, in rappresentanza del Centro Studi sull’Ars Nova Italiana del Trecento e della Società Italiana di Musicologia, nonché moderatore della prima sessione del convegno dedicata a Storie e luoghi di conservazione I.

A introdurre questa corposa sessione sono stati Maria Sofia Lannutti e Antonio Calvia (Le ballate polifoniche conservate presso l’Archivio di Stato di Siena: nuovo esame dei testi e delle musiche), che hanno proposto un’inedita lettura musicale e letteraria di tre balate polifoniche già trascritte da Federico Ghisi e conservate in frammenti presso l’Archivio di Stato di Siena. Il M° Sergio Balestracci (I fondi musicali dell’Opera del Duomo e della Biblioteca Comunale degli Intronati) ha illustrato alcune opere di compositori senesi come Francesco Bianciardi, Agostino Agazzari, Andrea Feliciani, Giuseppe Fabbrini, Azzolino Della Ciaja e Carlo Lapini, che sono poi state dirette dal M° ed eseguite dal “Gruppo vocale e strumentale dell’Istituto Rinaldo Franci” e dal “Concerto vocale La Stagione Armonica” a chiusura della giornata di studi. L’intervento di Roberta Manetti dal titolo Una fonte musicale senese mancata: il Laudario di Santa Maria della Scala (briciole di tradizione indiretta) ha analizzato minuziosamente il Laudario di Santa Maria della Scala, sottolineando l’assenza di fonti musicali delle laude in esso contenute.

Nella sessione seguente (Storie e luoghi di conservazione II), presieduta da Marzia Pieri, Irene Tani (Poesia e musica nella Siena del Quattrocento attraverso le fonti letterarie) ha illustrato una quantità di fonti letterarie senesi mettendo in risalto la possibilità di utilizzarle per risalire a materiale musicale spesso disperso nel corso dei secoli, apportando un contributo al dibattito sul complesso rapporto tra musica e testi letterari. Stefano Jacoviello e Cesare Mancini (“Oltre il passato”. Il patrimonio musicale chigiano fra conservazione e memoria) hanno invece rimarcato l’importanza dell’Accademia Chigiana, ripercorrendo la sua storia legata alla biografia del conte Guido Chigi Saracini, illustrando a grandi linee il suo vastissimo fondo musicale e i progetti in atto per la conservazione e fruizione del patrimonio librario, documentario e strumentale. In chiusura della sessione mattutina Stefano Moscadelli (Le carte di Fabrizio De André conservate presso l’Università degli Studi di Siena) ha presentato l’Archivio De André, custodito dall’Università di Siena, e illustrato il lavoro compiuto dal “Centro Studi Fabrizio de André” in merito alla conservazione e allo studio filologico del materiale, prevalentemente letterario, depositato.

La sessione del pomeriggio (Storie e prassi), presieduta da Giulia Giovani, è stata aperta dall’intervento di Sara Mamone (Mattias de’ Medici mecenate e impresario), che ha approfondito la figura del governatore della cittadina senese dal 1629. Mattias de’ Medici, personalità influente e particolarmente incline alla musica e al canto, fu celebre anche per l’attività di mecenate di musici e attori, italiani e stranieri. Stefano Mazzoni (Siena: una capitale dello spettacolo accademico del Cinque e Seicento) è poi intervenuto a evidenziare la centralità della musica nella vita dell’Accademia senese degli Intronati e nella società aristocratica del tempo. Mazzoni ha ricordato anche il contributo di Alessandro Piccolomini, ideatore di spettacoli teatrali e illustre membro degli Intronati. Colleen Reardon (Dalla villa al teatro pubblico: i Chigi e l’opera “romana” a Siena) ha approfondito l’opera senese fiorita dopo il governatorato di Mattias de’ Medici, ovvero tra gli anni Settanta e Ottanta del Seicento, grazie all’influenza dei Chigi, a cui si deve l’esportazione dell’opera romana nella cittadina toscana.

L’ultima sessione del convegno (Prospettive), presieduta da Agostino Ziino ha visto la partecipazione di Sergio Balestracci e Giulia Giovani (Presentazione del Fondo Balestracci dell’Università degli Studi di Siena) intervenuti a presentare il fondo ideato dal M° Balestracci, costituito di edizioni digitali di opere di autori senesi o legati alla città, che sarà presto consultabile presso l’Università di Siena. La giornata di studio è stata conclusa da Stefano Campagnolo che ha presentato l’edizione in facsimile del codice San Lorenzo 2211, curata da Andreas Janke e John Nádas ed edita per la casa editrice LIM (2016). Campagnolo nel suo intervento ha offerto una storia degli studi sul codice San Lorenzo 2211 dal suo ritrovamento fino alle scoperte più recenti effettuate grazie alla tecnica del multispectral imagining.

Alla fine del convegno gli organizzatori hanno ringraziato i relatori e i presenti invitando ad assistere al concerto Musica Donum Dei. La musica sacra a Siena dal Rinascimento al Settecento. 

(Francesca Aragona, Chiara Mariottini)