UNIVERSITÀ CATTOLICA DEL SACRO CUORE DI
BRESCIA, Formazione Permanente
A.M.I.S. – COMO ANTIQVAE MVSICAE ITALICAE STVDIOSI

con il patrocinio di
Società Italiana di Musicologia

 

XV Convegno Internazionale sul Barocco padano (secoli XVII-XVIII)

Cripta dell’aula Magna dell’Università Cattolica

14-16 luglio 2009

Programma e resoconto 

Martedì 14 luglio 2009

ore 9.30

  • Bernard Dompnier (Clermont-Ferrand), La scrittura dei nuovi uffici liturgici nel XVII secolo. Circostanze, autori e metodi.
  • Danilo Zardin (Milano), Sul libro e la letteratura religiosa nell'Italia del Seicento. Note e appunti.
  • Stewart Carter (Winston-Salem), The Introits of Ippolito Chamateró: Improvised Counterpoint and the Post-Tridentine Reform Movement.
  • Paolo Cecchi (Bologna), Scelte poetiche, temi devozionali e ideologia controriformistica nel madrigale spirituale concertato all'inizio del XVII secolo.

ore 14.30

  • Christine Getz (Iowa City), Mulier fortis, musica potente: schiacciare il serpente nella Milano della Controriforma.
  • Sefano Baldi (Torino), Il Primo libro di madrigali (1570) di Pietro Trossarello. Una rete di relazioni tra musica e Chiesa nel Piemonte controriformistico.
  • Stanislav Tuksar (Zagabria), Music, Reformation and Catholic Renewal in Early 17th-Century Dalmatia.
  • Tomasz Jez (Varsavia), La Biblioteca Rhedigeriana di Wroclaw (Breslavia): una collezione unica delle stampe italiane del primo Seicento.

 

Mercoledì 15 luglio 2009

ore 9.30

  • Laura Moretti (Oxford), Tra spazio e suono: una ricerca sulle connessioni tra musica e architettura nella Venezia del Rinascimento.
  • Donatella Melini (Trieste), Pace, meditazione, armonia: l'iconografia musicale nell'allegoria dell'arte barocca.
  • Roberta Carpani (Milano), Educazione, edificazione, intrattenimento: tracce di teatro nei monasteri milanesi in età spagnola.
  • Arianna Frattali (Milano), Prospettive barocche nella scrittura drammatica di area lombarda: l'oratorio Ester di Francesca Manzoni.

ore 14.30

  • Daniele Torelli (Milano), «Contenti venite, tormenti sparite»: nuova luce sugli oratori della Santa Maria Egiziaca di Francesco Gasparini.
  • Jeffrey Kurtzman (St. Louis), Polyphonic Antiphon Collections of the Late Sixteenth and Seventeenth Centuries.
  • Licia Mari (Brescia), La policoralità di Amante Franzoni: aspetti compositivi e di concertazione.
  • Joachim Steinheuer (Heidelberg), Bassi ostinati nella musica sacra di Tarquinio Merula.

 

Giovedì 16 luglio 2009

ore 9.30

  • Metoda Kokole (Lubiana), A largely self-taught composer Antonio Tarsia and his "teachers": G. A. Rigatti, G. Legrenzi, Th. Orgiani, N. Monferrato, G.B. Bassani and others.
  • Gianluca Viglizzo (Savona), Giovanni Antonio Rigatti, dei più eccellenti musici di Venetia.
  • Andrew H. Weaver (Washington), Giorgio Rolla’s Teatro musicale (1649) as an (Unintentional) Contribution to the Public Image of Holy Roman Emperor Ferdinand III.
  • Piero Gargiulo (Firenze), Il Perché musicale (1693) di Angelo Berardi: note sull’ultimo trattato, con alcuni rilievi sulla produzione.

ore 14.30

  • Marc Vanscheeuwijck (Oregon), Sulle tracce del violoncello nel repertorio sacro tardo-secentesco in area padana.
  • Paolo Cavallo ( Torino), Personale musicale e infrastrutture esecutive nella cappella musicale della cattedrale di Asti durante il XVII secolo.
  • Marina Toffetti (Padova), Supplicandola degnarsi considerarli come un sol corpo. Sopra una richiesta d'esenzione dei musici cantori della Metropolitana di Milano (1785).
  • Luigi Collarile (Friburgo) – Claudio Bacciagaluppi (Friburgo), La problematicità del supporto: questioni di trasmissione nella produzione musicale di Carlo Donato Cossoni (1623-1700).

    Conclusione dei lavori


Comitato ordinatore: Maurizio Padoan (A.M.I.S. Como - Università Cattolica di Milano)
Piero Gargiulo (Società Italiana di Musicologia)
Claudio Bernardi (Università Cattolica di Milano)
Andrea Luppi (A.M.I.S. Como - Università Cattolica di Brescia)
Alberto Colzani (A.M.I.S. Como)
Licia Mari (Università Cattolica di Brescia)

Per informazioni:
Università Cattolica del Sacro Cuore, Formazione Permanente
Via Carducci, 30 - 20123 Milano, Tel. 02.7234.5701 - Fax 02.7234.5706
Sito Web: www.unicatt.it/formazionepermanente/mi,
e-mail: This email address is being protected from spambots. You need JavaScript enabled to view it.
A.M.I.S. – COMO, tel. e Fax 031-572872,
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Resoconto

L’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, con il patrocinio della Società Italiana di Musicologia, ha ospitato dal 14 al 16 luglio 2009 il XV Convegno Internazionale sul Barocco Padano (secoli XVII-XVIII), dedicato al tema “La musica e il sacro”.
Il focus della manifestazione, proposta dall’A.M.I.S. di Como in collaborazione con l’ateneo milanese, è stato il legame tra musica e sacralità nei secoli diciassettesimo e diciottesimo, privilegiando come area geografica d’indagine quella padana, ma estendendo lo sguardo anche ad una prospettiva europea. Il ventaglio degli interventi, seguendo il fil rouge della musica sacra, ha mantenuto pertanto un approccio interdisciplinare ed internazionale, spaziando dalla letteratura all’iconografia, dall’architettura alla storia del teatro.

Il Convegno è stato aperto dall’intervento di Bernard Dompnier dedicato a La scrittura dei nuovi uffici liturgici nel XVII secolo: una riflessione che - sulla scorta di nuove testimonianze - ha consentito di affrontare l’importante questione dei mutamenti introdotti nei cerimoniali secenteschi. Il contributo successivo di Danilo Zardin si è focalizzato Sul libro e la letteratura religiosa nell’Italia del Seicento; lo studioso, assumendo una prospettiva storica, ha indagato l’intreccio dei rapporti fra i canali di circolazione del libro di religione e il mondo delle arti musicali. A seguire, l’intervento di Stewart Carter che ha fatto ancora un breve passo indietro nella cronologia, concentrandosi sulla fine del Cinquecento e sui primi anni del secolo seguente. Carter ha approfondito infatti la questione del contrappunto all’improvviso all’interno del movimento di riforma post-tridentino, presentandone gli esiti negli Introiti di Ippolito Chamateró di Negri.

La sessione pomeridiana ha visto Christine Getz analizzare un altro topos della Controriforma, la figura della mulier fortis, ovvero della Vergine che schiaccia il serpente, ricorrente in alcune raccolte musicali legate alla chiesa milanese di Santa Maria della Rosa. Lo studio di Stefano Baldi dedicato a Il Primo Libro di madrigali (1570) di Pietro Trossarello ha invece indagato le relazioni tra musica e chiesa nel Piemonte post-tridentino. Spostandoci in Europa, Stanislav Tuksar ha allargato il campo d’indagine ai legami fra musica, protestantesimo e rinnovamento cattolico nella Dalmazia del primo Seicento; mentre Tomas Jez ha illustrato le caratteristiche di una rilevante collezione di stampe italiane conservata presso la Biblioteca dell’Università di Wroclaw/Breslavia chiamata “Rhedigeriana”.

La seconda giornata di studio ha visto Laura Moretti, in apertura, presentare la sua ricerca sulle connessioni tra musica e architettura nella Venezia del Rinascimento e la prospettiva interdisciplinare è stata filo conduttore di tutte le relazioni della mattinata. Con Donatella Melini si è parlato infatti di iconografia musicale nell’allegoria dell’arte barocca, mentre Roberta Carpani ha indagato le Tracce di teatro nei monasteri milanesi di età spagnola. Rimanendo in ambito teatrologico, Arianna Frattali ha illustrato il caso dell’azione sacra Ester di Francesca Manzoni come esempio significativo di scrittura drammatica primo settecentesca ascrivibile all’area lombarda.

Il contributo di Daniele Torelli ha inaugurato poi la sessione pomeridiana, gettando nuova luce sulla circolazione e la diffusione degli oratori della Santa Maria Egiziaca di Francesco Gasparini, mentre Jeffrey Kurtzman ha dedicato la sua analisi ad alcune collezioni di antifone polifoniche collocabili tra il XVI e il XVII secolo. A seguire, due interventi prettamente musicologici di Licia Mari e Joachim Steinheuer riservati, rispettivamente, agli aspetti compositivi e di concertazione rintracciabili nei lavori del mantovano Amante Franzoni e all’analisi dei bassi ostinati nella musica sacra di Tarquinio Merula.

L’ultima giornata di studi, aperta da Metoda Kokole con un lavoro su Antonio Tarsia, ha visto avvicendarsi i contributi di Gianluca Viglizzo e Andrew H. Weaver dedicati e due figure di compositori particolarmente significative nel panorama secentesco: Giovanni Antonio Rigatti e Giorgio Rolla. Piero Gargiulo si è invece concentrato sulla ricca riflessione teorica di Angelo Berardi esposta nel Perché musicale del 1693 ultimo dei suoi cinque trattati, tutti editi tra il 1681e il 1690.

La sessione pomeridiana conclusiva, poi, particolarmente densa d’interventi, ha fornito ulteriori spunti d’indagine legati alla prassi esecutiva e alla trasmissione della musica barocca. Marc Vanscheeuwijck ha rintracciato infatti la presenza del violoncello nel repertorio sacro tardo-secentesco di area padana, mentre Paolo Cavallo ha riflettuto sulla cappella musicale della Cattedrale di Asti nel XVII secolo, con occhio attento ai musici e alle infrastrutture esecutive. Marina Toffetti si è concentrata invece sul Duomo di Milano, aprendo nuove prospettive di ricerca sulla storia della musica e delle istituzioni locali nel tardo Settecento. In chiusura, la relazione “a due voci” di Luigi Collarile e Claudio Bacciagaluppi è ritornata al XVII secolo, esaminando alcune questioni legate alla trasmissione della produzione musicale di Carlo Donato Cossoni.

Arianna Frattali