Marco Moiraghi - Enrico Baiano
Le sonate di Domenico Scarlatti. Contesto, testo, interpretazione

Lucca, LIM, 2005

(Repertori musicali, 5)

[…] La storia dell’interpretazione strumentale scarlattiana degli ultimi centocinquant’anni è una storia complessa e accidentata, ricca di sviluppi, evoluzioni, sorprendenti svolte, inattesi ritorni, bruschi cambi di direzione. Fra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la produzione sonatistica di Scarlatti non solo si è imposta definitivamente nei due differenti domini della didattica e del concertismo, ma si è anche rivelata – sotto il profilo interpretativo – nella sua irriducibile complessità. A poco a poco, inoltrandosi nel XX secolo, si sono manifestate notevoli divergenze e financo dispute fra interpretazioni di differente orientamento storico-stilistico, anche (ma non solo) in merito alla scelta dello strumento: il pianoforte o il clavicembalo, anzitutto, ma anche il fortepiano e, per alcuni casi isolati, l’organo e il clavicordo (e per le sole Sonate “melo-bass” anche il violino, la viola d’amore, il mandolino). (M.Moiraghi)

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Sommario

Parte prima - il contesto

  • Cenni biografici; Un “contesto” per le Sonate scarlattiane?

Parte seconda - il testo

  • Premessa: le fonti e le relative problematiche;
  • La Sonata-Toccata;
  • La teatralità implicita nelle Sonate;
  • Il rapporto con il folklore andaluso;
  • “Mille diavoli alla tastiera”: il virtuosismo scarlattiano;
  • Sonata come grande affresco;
  • Quali testi per le Sonate?
  • Le Sonate “a due” o “a tre” e le musiche non sonatistiche
  • Forma e funzioni formali.

Parte terza - l'interpretazione

  • Questioni di stile e di interpretazione;
  • Gli strumenti delle Sonate;
  • La Sonata K9 al pianoforte, da Rachmaninov a Barenboim;
  • L’interpretazione del contrappunto;
  • Scelte strumentali e aspetti strutturali
  • Il tempo e l’idea della forma in alcune interpretazioni della Sonata K 175
  • Abbellimenti e improvvisazioni: alcuni casi esemplari

Bibliografia