Luca Ciammarughi
Le ultime Sonate per pianoforte di Franz Schubert

Lucca, LIM, 2017

(Repertori musicali, 6)

Questo volume è dedicato al sublime trittico con cui Schubert chiude la sua produzione sonatistica. L’obiettivo dello studio è quello di dimostrare come le Sonate dell’ultimo anno di vita, ammantato abitualmente di un’aura di mistero ultraterreno, siano fortemente interconnesse al resto della produzione schubertiana: non si tratta di miracoli repentini di un uomo già proiettato in un ipotetico Aldilà, bensì della sintesi di un lungo e travagliato percorso terreno, che si esplica nelle Sonate in tutta la sua ricchezza emozionale; ma soprattutto osservare come le diverse Sonate siano intessute di rimandi, sia l’una con l’altra, formando un trittico unitario, sia in rapporto alla produzione liederistica.

Come nei Lieder, a cui diversi episodi delle Sonate sono legati in modo esplicito, il fatto musicale si fa simbolo anche nella produzione strumentale: anche senza espliciti riferimenti programmatici o spiegazioni da parte di un compositore notoriamente restio a parlare della propria opera, un motivo, un modello ritmico o semplicemente il particolare utilizzo di un registro divengono segnali e rimandi eloquenti per chi abbia confidenza con l’universo schubertiano.


Sommario

Prefazione di Guido Salvetti

Introduzione dell'autore

Cap. 1 L'ultimo Schubert: aspetti biografici e poetica
- Un miracolo?
- La vita di Schubert nel 1828: un anno di progetti e speranze
- Mozart e Schubert, vite parallele
- L'eredità beethoveniana
- La Vienna della Restaurazione: un regime oscurantista
- La Vienna musicale degli anni venti: il rimpianto di un'età aurea
- Schubert, Classico o romantico?
- Schubert e il Doppio

Cap. 2 Le Sonate per pianoforte: una panoramica
- Le tre fasi
- La sonata schubertiana fra tradizione e innovazione
- La sonata-spazio come alternativa alla sonata-dramma

Cap. 3 Il trittico delle ultime Sonate
- Una prospettiva simbolica
- Il metodo di lavoro di Schubert: dagli abbozzi alla versione definitiva
- La Sonata D 958
- La Sonata D 959
- La Sonata D 960

Cap. 4 Interpretazione
- I pionieri: Artur Schnabel e Eduard Erdmann
- L'emancipazione da un approccio beethoveniano
- Kempff, lirismo e filosofia
- Il misticismo russo: Sviatoslav Richter e Lazar Berman
- Belcanto e mediterraneità, da Rubinstein a Fiorentino
- La scuola pianistica viennese e l'approccio filologico
- Alfred Brendel
- Radu Lupu, coincidentia oppositorum
- Depressione o Wehmut?
- Creare o appianare contrasti: due incisioni a confronto (Richter e Schiff)
- La D 960 come sonata "da concerto" (da Horowitz a Zimerman)
- Fuori dalle grandi sale: ritrovare l'intimismo originario
- Il panorama attuale