Collane di testi

Michele Epifani e Francesco Rocco Rossi

Scrivere a più voci. Alla ricerca della notazione perfetta

Lucca, LIM, 2024

(Scoprire la musica, 1.2)

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Quando si devono far risuonare contemporaneamente più voci, ciascuna delle quali dotata di una propria linea melodica, è necessario che ogni singola nota sia regolata e notata sulla carta con estrema precisione secondo chiare misure matematiche, per evitare che gli incontri tra i suoni avvengano casualmente generando caos. Per tutto il Medioevo e il Rinascimento il pieno raggiungimento di questo obiettivo ha impegnato i musici i quali, sul fronte sia teorico sia pratico, si sforzarono di dar vita a una scrittura musicale in grado di fissare sulla carta con il massimo della precisione possibile tutti i valori musicali determinando, in tal modo, l’esatta fisionomia ritmica di ciascuna voce di una qualsivoglia composizione polifonica.

 

Massimo Privitera

Il canto delle parole. Il meraviglioso incontro di musica e poesia

Lucca, LIM, 2024

(Scoprire la musica, 3.1)

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Per Jean-Jacques Rousseau (1712-1778) i nostri remoti antenati si esprimevano con una lingua in cui canto e parola non erano distinte. «I primi discorsi» scriveva nel Saggio sull’origine delle lingue (1755) «furono le prime canzoni». Non si comunicava ragionando, ma sentendo: «le prime lingue furono cantanti e appassionate prima di essere semplici e metodiche». L’ipotesi di Rousseau ci aiuta ad evidenziare che, separandosi, lingua e musica hanno però conservato ciascuna un’impronta dell’altra. La lingua contiene in sé un po’ di musica nella dimensione dell’intonazione. Per contro, la musica mantiene in sé qualcosa del linguaggio verbale, nel suo articolarsi in frasi distinte e logicamente connesse, come una orta di lingua interiore. In questo volume ci serviremo di questi punti di riferimento per fare un viaggio tra le più significative combinazioni di musica e di poesia create nella cultura occidentale, in epoche diverse e con diversi obiettivi: dalla liturgia medievale al madrigale, all’Opera, al Lied, ai successi di Broadway, alle canzoni dei Beatles, alla canzone napoletana.

 

Federica Rovelli,
Oltre i limiti
Le Sonate dall’op. 90 all’op. 111

Le Sonate per pianoforte di Beethoven
Serie diretta da Guido Salvetti
sotto gli auspici del Beethoven-Haus di Bonn - Vol. 5
Lucca, LIM, 2024

(Repertori musicali, 7.5)

Comitato scientifico: Guido Salvetti (coordinatore); Mario Baroni; Rossana Dalmonte; Andrea Estero; Francesco Passadore

Le ultime sei Sonate per pianoforte di Beethoven — come le sfingi, o più semplicemente come tutti i capolavori degni di questo nome — non smettono mai di interrogarci. I fili che le legano non tracciano contorni definiti, né disegnano traiettorie chiaramente orientate verso una meta, ciononostante le stringono l’una all’altra saldamente. Il desiderio di far luce sulle loro peculiarità ha già spinto intere generazioni di appassionati ed esperti ad affrontarne lo studio. Federica Rovelli le discute con l’obiettivo di stimolare una riflessione sfrondata di diversi cliché affermatisi nel corso del tempo. Nella prima parte del libro — dedicata agli anni in cui queste opere videro la luce (quelli tra il 1814 e il 1823) — riferisce dei principali aggiornamenti del settore proprio con questo scopo. Alla biblioteca del compositore dedica un intero capitolo per narrare tanto degli interessi beethoveniani quanto del contesto culturale in cui essi si svilupparono. Nella seconda si concentra quindi sulle sei Sonate in oggetto affrontando questioni relative alla loro genesi, analisi e interpretazione. Le sezioni dedicate allo studio del processo creativo chiariscono quale fortunata eccezione rappresentino queste opere: per esse è tramandata infatti una quantità di materiali preparatori (schizzi, abbozzi, autografi, copie e bozze di stampa) raramente a disposizione.

 

 

Donatella Melini

Vedere i suoni. Uno sguardo sugli strumenti musicali

Lucca, LIM, 2024

(Scoprire la musica, 2.1)

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Questo volume vuole fornire, con un linguaggio accessibile a tutti, una chiave per entrare nel mondo degli strumenti musicali che accompagna l’uomo dai tempi più antichi in ogni cultura e in ogni continente. Sicuramente gli strumenti musicali sono dispositivi pensati per produrre suoni. Ma non solo! Essi racchiudono una miriade di storie a partire da come sono fatti, da chi li ha inventati, costruiti o perfezionati, catalogati e, non da ultimo, da chi li suona. Si tratta di storie di materiali, di competenze costruttive, di ricerca di sonorità e anche di rappresentazione di un particolare status sociale. Insomma tanti aspetti affascinanti e intriganti.

 

Marco Mangani

Ascoltare la scrittura. L'invenzione della notazione musicale

Lucca, LIM, 2023

(Scoprire la musica, 1.1)

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A partire dall’XI secolo, si sviluppa in Europa una scrittura musicale in grado di conciliare le due diverse esigenze della precisione e della rapidità di lettura. Grazie a questo nuovo sistema, la musica diviene anche un’arte da scrivere e da leggere, oltre che da vivere nella sua concretezza sonora. E i pensieri musicali conoscono nuove vie di propagazione.
In un linguaggio accessibile a tutti, questo volume offre una panoramica generale della notazione musicale europea, svelandone origini, meccanismi, funzioni e ragioni profonde.

 

 

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