Conservatorio di Musica “F. Cilea”, Istituto di Superiore
di Studi Musicali - Reggio Calabria

Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale
del Mezzogiorno - Roma

con il patrocinio
della Società Italiana di Musicologia

 

Convegno Internazionale di Studi

Reggio Calabria, Sala dei Concerti “G. Scopelliti” del Conservatorio, Via Aschenez prolungamento, 1

7-8 ottobre 2011 

Atti del convegno

Programma e resoconto

Venerdì 7 ottobre 

ore 10,00: Indirizzi di saluto

  • Antonino Sorgonà, Direttore del Conservatorio”F. Cilea”
  • Concetta Nicolosi, Presidente del Conservatorio “F. Cilea”
  • Johannes Streicher, ISMEZ /Onlus
  • Paologiovanni Maione, Società Italiana di Musicologia

 

ore 10,30: I sessione, presiede Giovanni Polin

  • Paologiovanni Maione, Jommelli tra il Nuovo e il Fiorentini: un debutto in piena regola
  • Ausilia Magaudda - Danilo Costantini, Il marchese Giovanni Battista d'Ávalos, protettore di Jommelli
  • Roberto Scoccimarro, Gli intermezzi di Jommelli

 

ore 12,00: Giovanni Polin - Andrea Chegai presentano:

Nicola Porpora musicista europeo. Le corti, i teatri, i cantanti, i librettisti, Atti del Convegno internazionale di studi (Reggio Calabria, 3-4 ottobre 2008), a cura di Nicolò Maccavino, Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2011

Responsabilità d’autore e collaborazione nell’opera dell’Età barocca: il Pasticcio, Atti del Convegno internazionale di studi (Reggio Calabria, 2-3 ottobre 2009), a cura di Gaetano Pitarresi, Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2011

 

ore 15,30: II sessione, presiede Nicolò Maccavino

  • Giovanni Polin, Jommelli revisore di Galuppi: note sul ms. D-Sl HB XVII 179 a-c del Filosofo di campagna
  • Gaetano Pitarresi, Un tema per un oratorio, da Vienna all’Europa: Isacco figura del Redentore di Pietro Metastasio nelle intonazioni di Luca Antonio Predieri e di Niccolò Jommelli
  • Andrea Chegai, Muovere l’aria. Jommelli alla prova dell’‘azione musicale’
  • Antonella D’Ovidio, Da Roma a Vienna: scelte drammaturgiche e compositive nelle prime due intonazioni della Didone abbandonata (1747, 1749) di Jommelli
  • Lorenzo Mattei, Musica e gestualità nella Didone abbandonata (Stoccarda, 1763) di Niccolò Jommelli

 

Sabato 8 ottobre 

ore 9,30: III sessione, presiede Gaetano Pitarresi

  • Marc Niubo, Caio Mario ossia Le fortune teatrali di Jommelli a Praga
  • Nicolò Maccavino, Venere, Imeneo, il Tempo: una serenata nuziale di Niccolò Jommelli
  • Paola De Simone, La Cerere placata di Niccolò Jommelli: innovazione e interazione fra i diversi linguaggi dell’Arte in gioco tra Napoli e l’Europa
  • Álvaro Torrente - José María Dominguez, Fonti di Jommelli in biblioteche spagnole: partiture e libretti
  • Nicolò Maccavino - Filippo Milazzo, Fondi musicali con opere di Jommelli nella Sicilia orientale

 

ore 12,00: Paologiovanni Maione presenta:

Ausilia Magaudda e Danilo Costantini, Musica e spettacolo nel Regno di Napoli attraverso lo spoglio della «Gazzetta» (1675-1768), Roma, ismez editore, 2009

 

Venerdì 7 ottobre 

ore 19,30 - Sala dei Concerti del Conservatorio: Concerto

 

GIOVANNI ANTONIO PANDOLFI MEALLI

Il Mauritio, capriccetto a violino solo

La Cesta, sonata per violino e basso continuo op. III n. 2

Edizione e presentazione a cura di Fabrizio Longo

 

GIOVANNI MARIA TRABACI

Toccata di durezze et legature

Consonanze stravaganti

 

NICCOLÒ JOMMELLI

Da Isacco figura del Redentore

Recitativo e aria

Chi per pietà mi dice… Deh parlate!

 

GIROLAMO FRESCOBALDI

Dalla Messa degli Apostoli (Fiori musicali)

Toccata per l’Elevazione in modo frigio

 

NICCOLÒ JOMMELLI

Salve Regina in si bemolle maggiore

per soprano, archi e continuo

 

Liliana Marzano soprano

Fabrizio Longo violino

Andrea Noce organo

 

Comitato scientifico: Nicolò Maccavino, Paologiovanni Maione, Gaetano Pitarresi, Giovanni Polin, Antonino Sorgonà


Resoconto

Nei giorni 7 e 8 ottobre 2011 si è tenuto a Reggio Calabria, presso il Conservatorio di musica “F. Cilea”, il Convegno internazionale di studi Niccolò Jommelli. L’esperienza europea di un musicista ‘filosofo’. Il simposio, organizzato dallo stesso Conservatorio in collaborazione con l’Istituto Nazionale per lo Sviluppo Musicale del Mezzogiorno e con il patrocinio della Società Italiana di Musicologia, si è articolato in tre sessioni, la prima delle quali si è aperta con la relazione di PAOLOGIOVANNI MAIONE, Jommelli  tra il Nuovo e il Fiorentini: un debutto in piena regola, in cui sono state sondate le modalità di debutto delle giovani maestranze formatesi alla “scuola napoletana” e in particolare analizzate le due commedie prodotte da Jommelli, L’errore amoroso (1737) e Odoardo (1738). A seguire AUSILIA MAGAUDDA (Il marchese Giovanni Battista d’Ávalos, protettore di Jommelli) ha lumeggiato la figura di un personaggio, tipico esponente della nobiltà napoletana, mecenate delle arti per lunga tradizione familiare, ma pronto ad esercitare il potere in modo inflessibile e cruento sui suoi sottoposti, che svolse un ruolo importante nella fase iniziale della carriera di Jommelli. Fu grazie alla protezione del marchese che Jommelli poté proporre al Teatro Nuovo la sua prima commedia per musica, L’errore amoroso. ROBERTO SCOCCIMARRO nel suo intervento dedicato a Gli intermezzi di Jommelli, ne ha illustrato le strutture poetiche e caratteristiche musicali e la loro collocazione nella fase declinante del genere nella seconda metà del Settecento, ad iniziare da quello di più alta datazione, Don Chichibio. Nella seconda sessione GIOVANNI POLIN ha relazionato su Jommelli revisore di Galuppi: note sul ms. D-Sl HB XVII 179 a-c del “Filosofo di campagna”, occupandosi di una parte poco considerata dell’attività del compositore, quella di revisore; essa è documentata da una partitura del Filosofo proveniente dall’archivio dell’Hoftheater di Stoccarda. L’intervento jommelliano, condotto presumibilmente intorno alla metà degli anni ‘60 del ‘700, determina l’eliminazione delle parti serie e la completa riscrittura di un ruolo originariamente marginale, quello del macchiettistico notaio Capocchio, oltre a tagli e sostituzioni di arie, e alla riscrittura di recitativi. GAETANO PITARRESI (Un tema per un oratorio, da Vienna all’Europa: “Isacco figura del Redentore” di Pietro Metastasio nelle intonazioni di Luca Antonio Predieri e di Niccolò Jommelli) ha contestualizzato l’ultima “azione sacra” del Metastasio, posta a confronto con un libretto sullo stesso tema scritto sempre per la corte viennese da Francesca Manzoni. Ha poi evidenziato le peculiarità delle due versioni musicali, quella di Predieri (1740) legata alla tradizione del “sepolcro” viennese, l’altra (1742) di concezione più moderna, realizzata da Jommelli per l’Oratorio dei Filippini di Venezia. Andrea Chegai, Muovere l’aria: Jommelli alla prova dell''azione musicale’, ha trattato delle strategie messe in campo dal compositore per realizzare, a partire dallo schema bistrofico dell’aria col da capo, segmentazioni meno schematiche, con il ricorso a cambiamenti di tempo inattesi, a saldature col recitativo antecedente e ad altre tecniche; tali soluzioni sono state illustrate attraverso esempi ricavati dalle partiture di Vologeso, Fetonte e Didone. La relazione di ANTONELLA D’OVIDIO, Da Roma a Vienna: scelte drammaturgiche e compositive nelle prime due intonazioni della “Didone abbandonata” (1747, 1749) di Jommelli, si è focalizzata sulla Didone del 1747, di cui ha messo in luce le peculiarità stilistiche emergenti dal confronto con la versione successiva, realizzata a Vienna in stretta collaborazione con Metastasio, ed ha evidenziato il diverso progetto drammaturgico che le due intonazioni incarnano. La sessione è stata conclusa dall’intervento di LORENZO MATTEI, dedicato a Musica e gestualità nella “Didone abbandonata” (Stoccarda, 1763) di Niccolò Jommelli; il relatore si è soffermato sulle modalità della fusione di musica e gesto nella scrittura di Jommelli, attraverso l’osservazione delle tecniche melodrammaturgiche impiegate in segmenti di recitativo e nei pezzi polivoci, con particolare attenzione alle doti degli interpreti scritturati per la rappresentazione della terza versione della Didone a Stoccarda.

Nell’ultima sessione MARC NIUBO (Cajo Mario ossia Le fortune teatrali di Jommelli a Praga), ha offerto una sintesi storica sulla presenza dell’opera italiana a Praga nel Settecento, per poi dedicarsi ai tre titoli jommelliani proposti su quelle scene: Antigona, L’amante deluso e Cajo Mario. Il relatore ha esaminato in particolare quest’ultimo, svolgendo un’analisi delle fonti (libretto e partitura), che ha rivelato particolarità interessanti sia sulla prassi esecutiva, sia utili per l’individuazione della versione autentica. NICOLÒ MACCAVINO, nel suo intervento incentrato sulla Serenata a tre voci “Misera, dove mai” di Jommelli, oltre ad individuare e descrivere le peculiarità musicali e drammaturgiche della serenata, ne ha ricostruito il contesto e circoscritto il periodo di composizione (1742-1743), assai prossimo a quello dell’oratorio Betulia liberata, con la cui partitura la Serenata condivide, oltre all’organico strumentale, l’utilizzazione dello stesso materiale melodico-armonico sia nella Sinfonia d’apertura che in alcune arie. Nella loro relazione, Fonti di Jommelli in biblioteche spagnole: partiture e libretti, JOSÉ MARíA DOMINGUEZ e ÁLVARO TORRENTE si sono soffermati, con annotazioni codicologiche, sui nove manoscritti di Jommelli, tra opere, intermezzi, serenate ed un oratorio, venuti alla luce in seguito alla recente catalogazione del fondo musicale della Real Biblioteca di Madrid; tra di essi il manoscritto di un intermezzo sconosciuto, Il Giocatore (1751), in autografo, e di un’opera, Demetrio, che contiene un’aria autografa. Hanno inoltre segnalato la presenza di altre fonti con arie sciolte e ouverture orchestrali, conservate presso diverse istituzioni, e copie di libretti a stampa non riportate da Sartori. PAOLA DE SIMONE (La “Cerere placata” di Niccolò Jommelli: innovazione e interazione fra i diversi linguaggi dell’Arte in gioco tra Napoli e l’Europa) ha evidenziato il radicarsi a Napoli di un’esperienza di riforma, nell’ideale passaggio dalla Vienna di Maria Teresa d’Austria alla Napoli della figlia Maria Carolina. La Cerere appare il risultato di una nuova strategia politica, culturale e ideologica in chiara connessione con la virata filoabsburgica, che si sostanzia nella riscoperta dei modelli classici, nell’esatta reinvenzione dei moduli semantici ed espressivi in funzione di nuove, per la scena napoletana, concezioni drammaturgiche. In conclusione dei lavori NICOLÒ MACCAVINO e FILIPPO MILAZZO si sono interessati ai Fondi musicali con opere di Jommelli nella Sicilia orientale. Nello specifico i due studiosi hanno presentato tre sconosciute composizioni di Jommelli custodite presso la Biblioteca Comunale “Principe di Villadorata” (Fondo Altieri) di Noto, fra le cui carte si conserva il manoscritto di una Salve Regina, a voce sola in Sib maggiore; e nel Fondo musicale dell’Archivio del Duomo di Piazza Armerina dove si trovano le musiche, purtroppo mutile, del Dialogo a quattro Voci co’ Stromenti | Il sospetto di S: Giuseppe con Maria SS:ma| Del Sig:r Nicolò Jommelli e di un oratorio-pasticcio Il David. Dialogo a 4 voci con Stromenti con arie composte, fra gli altri, anche da Jommelli.

Il convegno ha offerto l’opportunità per la presentazione, a cura rispettivamente di Giovanni Polin, Andrea Chegai e Paologiovanni Maione, di tre volumi: Nicola Porpora musicista europeo. Le corti, i teatri, i cantanti, i librettisti, a cura di Nicolò Maccavino, Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2011; Responsabilità d’autore e collaborazione nell’opera dell’Età barocca: il Pasticcio, a cura di Gaetano Pitarresi, Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2011; Ausilia Magaudda - Danilo Costantini, Musica e spettacolo nel Regno di Napoli attraverso lo spoglio della «Gazzetta» (1675-1768), Roma, ISMEz Editore, 2009.

Un concerto è stato inoltre offerto ai convegnisti, con musiche di Jommelli, Giovanni Antonio Pandolfi Mealli, Giovanni Maria Trabaci, Girolamo Frescobaldi eseguite dal soprano Liliana Marzano, dal violinista Fabrizio Longo e dall’organista Andrea Noce.

(Gaetano Pitarresi)