con il patrocinio della SIdM

 

Convegno nazionale di studi

Roma

27 settembre 2010

Programma e resoconto

Il secondo Convegno nazionale sul DMI - Dizionario della Musica in Italia - si svolgerà a Roma lunedì 27 settembre 2010 dalle 10,00 alle 13,00 nella sala "Gianfranco Imperatori" dell'Associazione Civita sita in piazza Venezia, 11.  

L'incontro è rivolto a tutti i soggetti coinvolti nello sviluppo del DMI, il Dizionario della Musica in Italia. Il DMI intende impiegare gli esiti delle più recenti ricerche tecnologiche per riunire, ordinare e valorizzare un intero settore della cultura nazionale di estrema importanza come quello musicale. Il risultato sarà la più grande enciclopedia pubblica italiana online e gratuita. Costantemente aggiornata e corretta grazie alla sua veste informatica, essa sarà esaustiva di un intero settore dell'Arte del nostro Paese e costituirà il contenitore ideale per ogni tipo di futura ricerca musicologica. 

Il DMI non limiterà la propria attività sul web: organizzerà in Italia e all'estero convegni, mostre, concerti, festival, corsi di formazione, insieme alla pubblicazione di riviste, dispense, collane monografiche, CD, DVD. La biblioteca specializzata del DMI nel proprio centro di Bassiano (Lt) sarà presto in grado di ospitare i fondi dei musicisti italiani scomparsi andando a costituire un archivio unico nel suo genere, un progetto di forte priorità che tende alla salvaguardia dei fondi musicali italiani privati.


Resoconto

Il 27 settembre 2010 si è svolto a Roma, presso la sala “Gianfranco Imperatori” messa gentilmente a disposizione dall’Associazione Civita, il 2° convegno nazionale sul DMI – Dizionario della musica in Italia –, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività culturali e il patrocinio e il contributo del Consiglio regionale del Lazio e della Provincia di Latina.

Il convegno è stato inaugurato da Albino Ruberti, Segretario generale dell’Associazione Civita, che ha ricordato l’impegno di Civita in favore dell’arte e della cultura, e ha auspicato un ulteriore e significativo impegno anche per la musica. Bianca Maria Antolini, Vice Presidente dell’Associazione DMI, ha introdotto l’argomento del convegno individuando tre punti significativi del progetto DMI: la necessità di uno strumento che consenta di studiare e conoscere la storia di una parte importantissima dell’arte italiana, come la musica, in ogni suo aspetto; le straordinarie opportunità offerte sia dallo sviluppo tecnologico sia dallo sviluppo degli studi musicologici; la vasta collaborazione alla ricerca. Quest’ultimo sarà un punto di forza del DMI, e potrà far convergere tante attività che altrimenti rimarrebbero disperse in un progetto nazionale che per le sue dimensioni stesse può ottenere la massima diffusione e visibilità, e contribuire a una rilettura della storia della musica che collochi l’esperienza italiana nella sua luce più corretta.

Mauro Tosti Croce, Soprintendente archivistico per le Marche, ha portato il saluto del Direttore generale per gli archivi del MiBAC, Luciano Scala, ed è intervenuto su “Le fonti archivistiche: presupposto per un dizionario della musica”, mettendo in luce le tipologie di carte d’archivio indispensabili per la ricerca musicologica (fondi delle case regnanti, delle corporazioni religiose, di famiglie e privati, archivi amministrativi, giudiziari e notarili, archivi delle istituzioni musicali) e alcune recenti acquisizioni della ricerca in questo campo, come l’area dedicata alla musica nel Sistema Archivistico Nazionale (SAN), la Rete degli archivi di etnomusicologia, e la Guida online agli archivi della musica contemporanea. Rossella Caffo, Direttore dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche del MiBAC (ICCU), ha portato il saluto del Direttore generale per le Biblioteche, gli Istituti culturali e il Diritto d’autore Maurizio Fallace, leggendone la relazione nella quale sono stati messi in luce gli elementi innovativi del progetto DMI, che permetterà all’utente di operare da solo senza intermediari e di ricevere risposte just in time alle richieste di dati, di integrare l’informazione testuale con immagini, fotografie, filmati, brani audio, link interni ed esterni; di estendere le possibilità di ricerca ed interrogazione; di realizzare un ambiente scalabile in termini dimensionali; di ampliare la base partecipativa alla cultura musicale ed allargare la comunicazione delle conoscenze a tutti gli interessati e non solo alla ristretta cerchia degli esperti; di porsi come strumento flessibile, adattandosi e riflettendo i bisogni della eterogenea comunità a cui rende disponibile il proprio servizio. La Caffo è poi entrata nel dettaglio illustrando le numerose possibilità di collaborazione dell’Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane con il DMI. L’ICCU può infatti mettere a disposizione le proprie competenze, le basi dati che gestisce e i numerosi progetti avviati. Primo fra tutti il catalogo SBN (opac.sbn.it), di cui è pronta una nuova versione; poi il portale Internet Culturale (www.internetculturale.it), che dà accesso alle risorse digitali delle biblioteche italiane, il cui primo nucleo sono le risorse realizzate nell’ambito della Biblioteca Digitale Italiana. Il tema della Musica ha avuto su tutti gli altri temi, a partire dal 2002, investimenti generosi: la Caffo ha quindi descritto i fondi musicali finora digitalizzati, anche in collaborazione con gli enti locali. La Caffo ha poi menzionato il portale CulturaItalia, aggregatore di contenuti e punto di accesso a basi dati, siti web e collezioni digitali che vede coinvolti tutti i settori del patrimonio culturale; nonché i progetti internazionali, a cui l’Italia partecipa: la World Digital Library (www.wdl.org) ed Europeana (www.europeana.eu), la Biblioteca digitale europea. Sono quindi numerose le possibilità di contributi che l’ICCU può offrire non solo alla creazione e allo sviluppo del DMI, ma anche alla sua diffusione a livello europeo e internazionale.

È poi intervenuto Agostino Ziino, Presidente dell’Istituto Italiano per la Storia della Musica, che dopo aver ribadito la necessità e l’urgenza di un’opera come il DMI, ha richiamato l’attenzione sui criteri scientifici ai quali attenersi, per realizzare voci originali fondate su ricerche nuove e capillari; sulla necessità di creare una redazione efficiente e preparata, affidata principalmente a giovani studiosi, in modo da offrire nuove opportunità di lavoro e di crescita scientifica e culturale ai giovani; sulla necessità che sia lo Stato Italiano sia gli sponsor privati interessati alle sorti della musica contribuiscano a garantire tutti i finanziamenti necessari. Domenico De Masi, Professore di Sociologia del Lavoro nell’Università La Sapienza di Roma, ha incentrato il suo intervento sull’importanza della conservazione e dello studio del passato per la costruzione del futuro. Ha poi illustrato l’esperienza del Festival di Ravello, attraverso il quale la cultura ha fatto da volano al turismo. È intervenuto poi Guido Salvetti, Presidente della Società Italiana di Musicologia, il quale dopo aver riconfermato la piena adesione al progetto, ha accennato ai vari progetti di ricerca dell’associazione e ha ricordato che il caso della SIdM è un tipico e classico caso di “sussidiarietà”: associazioni private offrono competenze e lavoro qualificato per raggiungere dei fini di interesse pubblico, e l’istituzione pubblica non può in nessun caso sottrarsi al dovere di adeguati finanziamenti. In questo impegno per la ricerca c’è un valore ulteriore: l’opportunità di formare i giovani studiosi e di poterli avviare a una professione. Oggi esce dalle Università e dai Conservatori una generazione di musicisti e di musicologi che quantitativamente e qualitativamente è tra le migliori degli ultimi decenni. Il sostegno a iniziative di ricerca come il DMI significa valorizzare queste energie per non disperderle: purché ci si convinca che questi giovani devono essere giustamente retribuiti e avere di fronte a sé una prospettiva di continuità professionale. Interviene successivamente Domenico Laforenza, direttore dell’Istituto di Informatica e Telematica (IIT) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), che ha accettato di mettere a disposizione del DMI le significative competenze in materia di internet e applicazioni telematiche presenti nell’Istituto di Informatica e Telematica (IIT) e nell’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (ISTI). A questo fine illustra le caratteristiche tecniche generali del prototipo in corso di elaborazione, e suggerisce di valutare con attenzione, in fase di studio e implementazione, anche l’adozione di nuove tecnologie di social networking. Claudio Paradiso, Presidente del DMI, ha esordito ringraziando i numerosi intervenuti tra autorità e studiosi nonché l’ospitalità dell’Associazione Civita, e ricordando il precedente convegno di Bassiano dell’aprile 2009 nel quale gli studiosi italiani convennero unanimamente sulla necessità di un DMI e indicarono le modalità di realizzazione dell’opera. Nell’anno intercorso tra i due convegni il progetto DMI ha proseguito il suo iter registrando varie novità: innanzitutto il Comune di Bassiano ha destinato dei propri locali medievali per la sede e gli uffici che verranno restaurati con fondi regionali; sono aumentate le adesioni nazionali al progetto; sono pervenute ulteriori donazioni di archivi, database, enciclopedie e dizionari andando ad arricchire in modo insperato la dotazione iniziale del DMI; gli istituti ISTI e IIT del CNR di Pisa hanno appositamente elaborato il progetto di un innovativo software quale applicativo informatico del DMI. Infatti oltre alla funzionalità vera e propria del dizionario, con le relative possibilità di ricerca e di interrogazione, sarà importante per il DMI la flessibilità necessaria per dialogare e importare dati dalle piattaforme culturali già esistenti – tutte differenti tra loro – i cui dati sono stati messi a disposizione del DMI dagli Enti e dalle Istituzioni aderenti. Paradiso ha anche sottolineato che l’informazione culturale non può e non deve diventare un incontrollato appannaggio del mondo, peraltro lodevole, del volontariato. Il DMI desidera ribadire la centralità della conoscenza e della ricerca ai luoghi e alle persone qualificati, e cioè alle Istituzioni e agli studiosi e ai ricercatori di professione. Infine sono stati intrapresi contatti con alcuni Istituti musicologici nazionali europei per elaborare progetti di partenariato per la ricerca biografica sulle figure italiane emigrate e operanti all’estero nel corso della storia.

Ha preso quindi la parola il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Gianni Letta che ha immediatamente sottolineato le possibilità straordinarie e inedite di collaborazione che un progetto di carattere nazionale quale il DMI può dischiudere a soggetti differenti quali Università, tecnologia, musicologia, studiosi, esperti, collezionisti, appassionati. Dopo aver messo a fuoco le peculiarità e gli aspetti più rilevanti delle singole relazioni che lo hanno preceduto, non ha mancato di sottolineare con una nota di felice sorpresa quanto nello Stato sia ancora presente una grande quantità di passione, di impegno, di competenza, di cultura. Ha aggiunto poi che del progetto DMI colpisce precisamente questa volontà positiva tesa al perseguimento dell’obiettivo utilizzando il coinvolgimento e la sinergia di tanti attori pubblici e privati della ricerca italiana. Il Sottosegretario ha poi parlato diffusamente di due recenti spettacoli musicali (i concerti per i giovani di Uto Ughi e lo spettacolo Sconcerto di Toni Servillo) organizzati rispettivamente dall’Accademia nazionale di “Santa Cecilia” e dal Festival di Ravello, approfittando della presenza nel convegno sia del Presidente dell’Accademia Bruno Cagli sia del Presidente della Fondazione Ravello Domenico De Masi. Due spettacoli d’arte emblematici per livello e utilità dei quali Letta si è addentrato nei dettagli illustratone la bellezza e la profondità ma anche l’utilità sociale e morale. Dunque anche un’opera come quella del DMI, nata per favorire la conoscenza e la diffusione della musica in tutti i suoi aspetti storici, artistici, sociali, non potrà che contribuire essa stessa al cambiamento e al miglioramento del mondo o quantomeno, si è augurato il Sottosegretario, del nostro Paese, soprattutto in un momento storico così particolare come quello che stiamo vivendo. Letta ha quindi assicurato il proprio interessamento affinché il DMI possa diventare presto una realtà.

La giornata si è conclusa con gli interventi di Fabio Bianchi, a nome della Provincia di Latina che, in qualità di Assessore provinciale alla Cultura, ha avviato fin dai primi giorni del suo mandato un progetto politico-amministrativo di pieno favore verso tutte quelle iniziative giudicate capaci di tutelare e promuovere il patrimonio culturale, e di Bruno Palombo, Vice Sindaco con delega alla Cultura del Comune di Bassiano. Palombo ha ricordato che l’immediata adesione del comune di Bassiano al progetto ha portato a organizzare la prima Giornata di studio sul DMI tenutasi a Bassiano nell’Auditorium comunale il 18 aprile 2009. In quella sede il Comune di Bassiano si è reso disponibile per mettere a disposizione una sede fisica. La struttura, in corso di ristrutturazione e adiacente al Museo delle Scritture “Aldo Manuzio”, permetterà all’Associazione DMI la creazione del vero e proprio centro informatico e di raccordo con i centri di ricerca già esistenti; la fondazione di una biblioteca specializzata sui musicisti italiani; la realizzazione di progetti a termine; la realizzazione di attività collaterali (concerti, incisioni, presentazioni, convegni, seminari ecc.); l’organizzazione di corsi di formazione.

(Claudio Paradiso)