a cura dell'associazione culturale MUSICA RICERCATA

con il patrocinio di
Associazione culturale internationale European Mozart Ways
Provincia di Firenze
Società Italiana di Musicologia

 

Convegno internazionale di studi 

Firenze, Salone Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, Via Cavour 1

29 – 30 settembre 2006

Il convegno è aperto al pubblico

Programma e resoconto

29 settembre, ore 9.30: Saluti delle autorità e degli enti organizzatori

  • Claudio Martini (Presidente della Regione Toscana)
  • Matteo Renzi (Presidente della Provincia di Firenze)
  • Bianca Maria Antolini (Presidente della Società Italiana di Musicologia)
  • Christoph-Hellmut Mahling (Accademia delle Ricerche Mozartiane - Fondazione Internazionale Mozarteum)
  • Michael Stüve (Presidente di Musica Ricercata Onlus)

 

ore 10.00: Sessione antimeridiana: Mozart e lo stile italiano: influssi, modelli, esperienze (presiede Guido Salvetti)

  • Ulrich Leisinger (Fondazione Internazionale Mozarteum, Salisburgo, Austria), L'appropriazione dello stile italiano da parte di Mozart: le prime arie
  • Giacomo Fornari (Conservatorio 'Monteverdi' di Bolzano, Italia), Eugenio di Ligneville e lo stile osservato

    Intermezzo musicale: Eugenio di Ligneville, Primo canone dello Stabat Mater
    Wolfgang A. Mozart, Kyrie per cinque soprani in sol maggiore K 89
    (Giulia Peri, Elisabetta Caruso, Anna Maria Vassalle, Chiara Chisu, Katja De Sarlo)

  • Karl Böhmer (Villa Musica di Magonza, Germania), Mozart and Sacchini – a Preliminary Report

 

ore 15.30: Sessione pomeridiana: Il Quartetto toscano e gli Italiani a Parigi, (presiede Piero Gargiulo)

  • Christian Speck (Università di Coblenza e Landau, Germania), Sulla genesi del quartetto di Lodi
  • Mariateresa Dellaborra (Istituto musicale 'F. Vittadini' di Pavia, Italia), Mozart e il quartetto tra Firenze e Parigi

    Intermezzo musicale: Joseph de Bologne de Saint-George, Quartetto in sol minore op. 14 n. 6
    Quartetto d'archi dell'ensemble MUSICA RICERCATA

  • Michelle Garnier-Panafieu (Università di Rennes, Francia), Un contemporain atypique de Mozart : Joseph de Bologne de Saint-George (1745-1799)

 

30 settembre, ore 10.00: Visita guidata alla Biblioteca Riccardiana a cura della direttrice Giovanna Lazzi

ore 10.30: Sessione antimeridiana: Verso l'immortalità della forma: Mozart, Haydn e il quartetto italiano (presiede Michael Stüve)

Introduzione musicale: Johann Michael Haydn, Andantino in sol minore per quartetto d'archi
Quartetto d'archi dell'ensemble MUSICA RICERCATA

  • Otto Biba (Gesellschaft der Musikfreunde, Vienna, Austria), String Quartets in Vienna in Mozart's time. Possibilities and varieties in music, purpose, performers and performing
  • Guido Salvetti (Società Italiana di Musicologia), Mozart e il quartetto italiano
  • Tavola rotonda: L'Italia e la musica da camera: tradizione e prospettive 


Comitato scientifico: Christoph-Hellmut Mahling, Piero Gargiulo, Mariateresa Dellaborra, Michael Stüve

Quartetto d'archi dell'ensemble MUSICA RICERCATA: Michael Stüve, Gabriele Bellu (violini), Flavio Flaminio (viola), Michele Tazzari (violoncello)

Per informazioni:
Associazione culturale MUSICA RICERCATA Onlus
www.musicaricercata.eu
T. +39 055.416729; +39 055.416729


Resoconto

Si è svolto a Firenze, il 29 e il 30 settembre 2006, il Convegno Internazionale di Studi dedicato ai rapporti tra la musica mozartiana e la musica italiana da camera nel tardo Settecento, in particolare in relazione al soggiorno dei Mozart, padre e figlio, nella città di Firenze nel 1770. Anche la Toscana ed il suo capoluogo hanno voluto, quindi, contribuire alle celebrazioni per l'anno mozartiano con l'importante convegno e la contemporanea mostra alla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze dal titolo “Mozart a Firenze: qui si dovrebbe vivere e morire” (22 settembre-21 ottobre 2006; catalogo edito da Vallecchi).

Il Convegno, patrocinato dalla SIdM è stato organizzato dall'associazione culturale Musica Ricercata, grazie al contributo della Regione Toscana e della Provincia di Firenze, nel quadro delle manifestazioni dell'associazione “European Mozart Ways”. La manifestazione è stata ospitata nello splendido “Salone Luca Giordano” di Palazzo Medici-Riccardi, sede della Provincia di Firenze. Grazie all'impegno del comitato scientifico (composto da Christoph-Hellmut Mahling, Piero Gargiulo, Mariateresa Dellaborra, Michael Stüve), è stato possibile assistere ad un piacevole quanto inconsueto succedersi di relazioni ed intermezzi musicali. L'ensemble vocale ed il Quartetto d'archi Musica Ricercata hanno, infatti, eseguito buona parte degli esempi musicali necessari alla comprensione degli interventi dei relatori.

Il Convegno, articolato in tre sessioni, è stato aperto dalla lettura del discorso di Claudio Martini, presidente della Regione Toscana, dai saluti di Michael Stüve (per l'associazione culturale Musica Ricercata), Bianca Maria Antolini (per la SIdM), e Ulrich Leisinger (in rappresentanza della Fondazione Mozarteum). Michael Stüve ha quindi introdotto il tema della prima sessione di studi (Mozart e lo stile italiano: influssi, modelli, esperienze) leggendo i passi dalle lettere e degli appunti di viaggio di Leopold Mozart sulla settimana fiorentina.

Sotto la presidenza di Bianca Maria Antolini, la prima relazione è stata quella di Ulrich Leisinger (Fondazione Internazionale Mozarteum, Salisburgo) che ha analizzato, nell'ambito dell'opera seria, alcune arie giovanili di Mozart. Va, dal furor portata KV 21 per tenore ed orchestra (1765), Conservati fedele KV 23, per soprano ed orchestra (1765), Se di lauri dal Mitridate, Re di Ponto K 87/74a (prima esecuzione: Milano, Teatro Regio Ducale, 26 dicembre 1770), sono state oggetto di analisi ed ascolto tési ad evidenziare l'appropriazione dello stile italiano da parte del giovane salisburghese. La sessione è proseguita con l'esecuzione, da parte dei soprani Giulia Peri, Elisabetta Caruso, Anna Maria Vassalle, Chiara Chisu, Katja De Sarlo, del primo canone dello Stabat Mater di Eugenio di Ligneville e del Kyrie per cinque soprani in sol maggiore K 89 di Mozart. L'esecuzione ha dato modo di introdurre la relazione seguente di Giacomo Fornari (Conservatorio “Monteverdi” di Bolzano) su Eugenio di Ligneville, conosciuto, oltre che per il ruolo prestigioso alla corte dei Lorena (dal 1761 ciambellano di corte a Firenze per Pietro Leopoldo, direttore della musica della Real Corte di Toscana), per i rapporti con padre Martini. Il marchese di Ligneville - compositore “dilettante” e membro dell'Accademia filarmonica bolognese, è stato anfitrione di Mozart a Firenze e il Kyrie K 89 del salisburghese (1772) rivela incredibili somiglianze con il suo Stabat Mater, composizione molto apprezzata da Leopold Mozart che definì il marchese un grande contrappuntista. Ha chiuso la sessione antimeridiana la relazione di Karl Böhmer (Villa Musica di Magonza, Germania) su Mozart ed Antonio Sacchini con una panoramica sulle arie del maestro italiano che probabilmente Mozart conosceva. Per quanto riguarda il repertorio per quartetto d'archi si presenta l'ipotesi che Mozart avesse conosciuto i 6 quartetti op. 2 di Sacchini (Londra, 1778) e i Quartetti di Carl Friedrich Abel, Tommaso Giordani, Venanzio Rauzzini, Felice Giardini, Francesco Bertoni.

La sessione pomeridiana (Il Quartetto toscano e gli Italiani a Parigi), presieduta da Piero Gargiulo, si è aperta con una relazione di Christian Speck (Università di Coblenza e Landau) sulla genesi del Quartetto di Lodi K 80 in sol maggiore di Mozart, scritto in Italia, e i suoi modelli ispiratori. Avvalendosi della presenza del Quartetto d'archi dell'Ensemble Musica Ricercata (Michael Stüve, Gabriele Bellu, Flavio Flaminio, Michele Tazzari) è stato possibile mettere a confronto il quartetto di Mozart con le composizioni per archi di Giovanni Battista Sammartini, Luigi Boccherini e Pietro Nardini trovando proprio nell'opera di quest'ultimo, primo violino alla corte toscana, conosciuto da Mozart a Firenze, interessanti somiglianze stilistiche. La relazione di Mariateresa Dellaborra (Istituto musicale “Vittadini” di Pavia) ha riguardato l'influenza subita da Mozart dall'ascolto delle composizioni per quartetto d'archi prodotte tra Firenze e Parigi. L'Italia e la Toscana in particolare rivestono un ruolo importante nella nascita e nella diffusione del repertorio per quartetto d'archi settecentesco con l'esperienza del Quartetto Toscano, nato nel 1766, composto da Pietro Nardini, Filippo Manfredi, Giovanni Giuseppe Cambini e Luigi Boccherini. L'esecuzione del Quartetto in sol minore op. 14 n. 6 di Joseph de Bologne de Saint-George, da parte del già citato Quartetto d'archi dell'Ensemble Musica Ricercata ha dato modo di introdurre la relazione successiva. Michelle Garnier-Panafieu (Università di Rennes, Francia) ha trattatato infatti le vicende biografiche ed artistiche di un contemporaneo “atipico” di Mozart: Joseph de Bologne cavaliere di Saint-George (1745-1799). L'atipicità della figura del mulatto Joseph de Bologne de Saint-George sta nella posizione sociale assunta nella società francese del Settecento: il colore della sua pelle non gli impedì di intraprendere una brillante carriera di violinista, compositore e direttore d'orchestra che meriterebbe maggiori studi ed attenzioni.

La seconda giornata dei lavori è iniziata con una presentazione della direttrice della Biblioteca Riccardiana, Giovanna Lazzi, sulla storia sociale ed artistica del palazzo ospitante il convegno e sulla costituzione della collezione e della biblioteca della famiglia Riccardi. Ha seguito una visita alla Biblioteca annessa alla sala ospitante il convegno con la visione di alcuni documenti originali in questa conservati. Presieduta da Michael Stüve, la terza sessione del Convegno (Verso l'immortalità della forma: Mozart, Haydn e il quartetto italiano) è stata aperta con l'esecuzione dell'Andantino in sol minore per quartetto d'archi di Johann Michael Haydn. Otto Biba (Gesellschaft der Musikfreunde, Vienna) ha ringraziato i musicisti per l'esecuzione e per l'omaggio reso al compositore che, a causa delle innumerevoli celebrazioni per l'anno mozartiano, è stato completamente ignorato a 200 anni dalla morte. L'intervento di Biba ha evidenziato le linee guida distintive del repertorio viennese per quartetto d'archi al tempo di Mozart, ed ha sottolineato come il cosiddetto “stile viennese” fosse molto praticato nella Firenze di Pietro Leopoldo. Ha concluso la sessione di studio Guido Salvetti (Società Italiana di Musicologia) con una relazione su Mozart e il quartetto italiano. La lettura di alcuni passi del trattato di Francesco Galeazzi sono stati spunto per l'analisi delle varie tipologie del quartetto italiano come forma musicale. Salvetti ha sottolineato la necessità di recuperare una visione formale d'insieme al fine di superare distinzioni scolastiche inutili tra “stile viennese” e “stile internazionale”. La tavola rotonda dal titolo “L'Italia e la musica da camera: tradizione e prospettive” ha chiuso il Convegno; vi hanno partecipato i relatori delle tre sessioni oltre al prof. Warwick Lister ed è stata un'ulteriore occasione per approfondire i temi trattati alla luce delle nuove analisi presentate dai relatori.

Giulia Giovani